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2015 31 AGO

Montelukast nell'asma pediatrico: a che punto siamo

Nei mesi scorsi sono stati pubblicati due articoli che fanno il punto della situazione sull'impiego del montelukast in età pediatrica

Nei mesi scorsi sono stati pubblicati due articoli dedicati al montelukast, antileucotrienico in commercio da quasi vent’anni, indicato per il trattamento dell’asma scarsamente controllato con gli steroidi o con i broncodilatatori in monoterapia, della rinite allergica, e dell’asma indotto dall’esercizio fisico.

Il primo articolo, di Marcia Buck, è stato pubblicato su Pediatric Pharmacotherapy, newsletter della School of Medicine della University of Virginia (2015, vol. 21, n. 4) e diffuso successivamente anche dal portale Medscape. Si tratta di un vero e proprio resoconto dettagliato delle proprietà di questa molecola, dalla farmacocinetica alle modalità di somministrazione, dalle interazioni farmacologiche agli effetti collaterali. Un utile ripasso, quindi, su cosa sia effettivamente il montelukast e su come funzioni. Nell’articolo è presente anche un paragrafo dedicato ai trial più recenti che dimostrerebbero l’efficacia del montelukast nell’asma pediatrico anche in monoterapia, mentre sembrerebbe ridimensionato il suo ruolo in associazione agli steroidi inalatori sia in termini di efficacia che di riduzione della dose degli steroidi stessi.

Il secondo articolo è invece a firma del professor Andrew Bush, ed è stato pubblicato su Pediatric Respiratory Reviews: si tratta in questo caso di una lucida e severa analisi del ruolo del montelukast nel trattamento dell’asma in età pediatrica, mediante la quale il prof. Bush esprime una certa delusione rispetto alle aspettative iniziali su questo farmaco. Nel caso dell’asma pediatrico, infatti, in molti degli studi citati il montelukast è risultato inferiore sia agli steroidi per via inalatoria come prima linea terapeutica sia ai broncodilatatori a lunga durata d’azione come terapia add-on. Il prof. Bush sostiene anche che l’esperienza dimostra che una percentuale di pazienti risponde ottimamente al farmaco, ma ad oggi non abbiamo modo di identificare questi soggetti. Anche nel wheezing in età prescolare il montelukast sembra funzionare solo in una parte dei pazienti, in particolare nei più piccoli, nei non atopici e in coloro che hanno sintomi lievi ed episodici, per lo più legati alla rinite. Il prof. Bush conclude la sua analisi affermando che, considerando il fatto che gli antileucotrienici rappresentano una classe di farmaci interessanti e potenzialmente utili nell'asma pediatrico, è necessario sviluppare quanto prima dei biomarkers affidabili per riconoscere i pazienti che possano beneficiarne.

FONTI:

Buck ML. Montelukast: A Review of Recent Studies in Pediatric Asthma and Allergic Rhinitis. http://www.medicine.virginia.edu/clinical/departments/pediatrics/education/pharm-news/current/201504.pdf

Bush A. Montelukast in paediatric asthma: where we are now and what still needs to be done? Paediatr Respir Rev. 2015 Mar; 16(2): 97-100. 

 

 

Articolo a cura di Maria Elisa Di Cicco