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2016 04 LUG

Ruolo delle IgE nella diagnosi e nella terapia delle malattie allergiche

Cosa è cambiato negli ultimi 20 anni?

Sul numero di Giugno 2016 del Journal of Allergy and Clinical Immunology è stato pubblicato un editoriale di Platts-Mills e coll. sul ruolo  delle IgE specifiche  nella diagnosi delle malattie allergiche.

Una reazione allergica è caratterizzata da una risposta anormale nei confronti di un agente estraneo con conseguente nesso di causa-effetto tra esposizione e comparsa dei sintomi. Tuttavia, esistono delle situazioni in cui è difficile stabilire tale nesso di causalità. A questo proposito può essere utile il dosaggio delle IgE specifiche per l’allergene in causa.

Gli Autori si soffermano sulla descrizione immunologica di tre patologie allergiche di frequente riscontro: l’asma cronico, le allergie nei pazienti colonizzati da funghi e le differenti forme di allergie alimentari. Mentre per le prime due condizioni è più facile stabilire un rapporto di causa-effetto tra esposizione alla sostanza incriminata e comparsa dei sintomi, più complesso è spiegare il meccanismo immunologico alla base delle allergie alimentari. Riguardo quest'ultime, ad esempio, si possono distinguere tre tipi di allergie alimentari: l’anafilassi verso gli arachidi e l'anafilassi verso la carne rossa e l’esofagite eosinofila correlata al latte vaccino. La risposta immunologica di queste 3 condizioni cliniche è completamente diversa. Mentre le prime due sono caratterizzate da livelli molto elevati di IgE per Ara h 2 e alpha-gal rispettivamente, l’esofagite eosinofila è caratterizzata da livelli molto bassi di IgE specifiche per le proteine del latte e alti livelli di IgG4 per le stesse proteine. Pertanto, la ricerca delle IgE specifiche e delle IgG4 ci potrebbe aiutare nell’identificare la natura della risposta immunologica e di conseguenza potrebbe svolgere un ruolo importante nella diagnosi e nella terapia di queste patologie.

Fonte: Platts-Mills TA, Schuyler AJ, Erwin EA, et al. IgE in the diagnosis and treatment of allergic disease”. J Allergy Clin Immunol. 2016 Jun;137(6):1662-70.

 

Articolo a cura di Antonella Frassanito