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2016 11 OTT

Riflessioni sull’appropriatezza della diagnosi di asma in pediatria

La sovradiagnosi di asma rischia di banalizzare la gestione di una patologia che ancora oggi può avere esiti fatali

Se in passato l’asma è stata a lungo una patologia poco riconosciuta e sottodiagnosticata, l’evidenza scientifica mostra oggi un trend inverso. Ciononostante di asma si continua a morire, probabilmente perché la sovradiagnosi di questa patologia ne ha in qualche modo banalizzato la gestione terapeutica. Sulla base di tali osservazioni il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha espresso la necessità che la diagnosi di asma sia supportata da evidenze oggettive. Sebbene non tutta la comunità scientifica abbia accolto questo messaggio con ampio consenso, appaiono incontrovertibili almeno due concetti:

-che sia documentata un’ostruzione variabile delle vie aeree, almeno in età scolare;

-che i bambini non vengano sottoposti a trattamenti inefficaci, e dunque inutili, per un tempo indefinito.

Certo, in tema di diagnosi di asma in età evolutiva, esistono ancora molti aspetti che meritano un approfondimento, come ad esempio l’applicazione di test adatti all’età prescolare, il monitoraggio elettronico dell’aderenza alla terapia, la corretta identificazione dei fenotipi allo scopo di garantire un trattamento quanto più possibile personalizzato. Resta infine sempre attuale il concetto secondo il quale la chiave per una corretta diagnosi di asma sta nella conoscenza approfondita dei sintomi causati dalle infezioni delle alte vie aeree nel bambino sano.

FONTE: Bush A, et al. Is asthma overdiagnosed? Arch Dis Child. 2016;101:688-9.

Articolo a cura di Giuliana Ferrante