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2017 29 NOV

Lo stress psico-sociale e la discriminazione razziale sono fattori di rischio per asma scarsamente controllato

Nei giovani afro-americani asmatici con elevati livelli di TNF-α che denunciano discriminazioni razziali/etniche la risposta ai farmaci broncodilatatori (BDR) è aumentata, caratterizzando un endotipo resistente ai tradizionali farmaci antiasmatici.

Negli Stati Uniti d’America gli afro-americani hanno un tasso di prevalenza e mortalità di asma molto elevato. Sebbene siano noti fattori di rischio definiti alla base di questo dato, lo stress psicosociale (compresa la discriminazione razziale/etnica) sta recentemente emergendo come importante fattore di rischio.

L'asma non è una singola patologia, ma è composta da numerosi endotipi, che riflettono un particolare meccanismo biologico legato a specifici outcomes, come la risposta ai farmaci per l’asma e le frequenti esacerbazioni. Un outcome di asma frequentemente utilizzato è la risposta ai farmaci broncodilatatori (BDR); precedenti studi hanno infatti dimostrato che una BDR> 10% è associata ad uno scarso controllo dell'asma. I giovani sottoposti a discriminazione razziale/etnica hanno uno scarso controllo dell'asma, pertanto è importante valutare gli effetti della discriminazione legate alla razza e/o all'etnia sulla BDR.

Di conseguenza, in questo recente lavoro è stata analizzata l'associazione tra la discriminazione razziale/etnica e la risposta ai farmaci broncodilatatori in 576 giovani afro-americani dagli 8 ai 21 anni di età affetti da asma e come questa associazione varia con i livelli di fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α).

Il 48.8% dei partecipanti ha riferito di essere oggetto di discriminazione razziale/etnica. La percentuale media di BDR è risultata più elevata tra i partecipanti che hanno dichiarato discriminazione razziale o etnica rispetto a coloro che non l’hanno fatto (10.8% contro 8.9%, p = 0,006). È stato inoltre riscontrato che i partecipanti che hanno riportato discriminazione razziale/etnica hanno un livello di BDR 1,7 volte maggiore rispetto ai soggetti che non hanno dichiarato di sentirsi soggetti a discriminazione razziale/etnica.

Tuttavia, questa eterogeneità è stata attribuita ai livelli di TNF-α: tra gli individui con elevati livelli di TNF-α, il valore medio di BDR è risultato 2,78 volte maggiore in coloro che hanno segnalato di essere oggetto di discriminazione razziale/etnica rispetto a chi non l’ha segnalato. Questa associazione non è stata osservata invece nei soggetti con bassi livelli di TNF-α.

Concludendo, la BDR è aumentata nei partecipanti che denunciano discriminazioni razziali/etniche e questa associazione è limitata ai giovani afro-americani asmatici con elevati livelli di TNF-α, caratterizzando un endotipo resistente ai tradizionali farmaci antiasmatici. Questi risultati supportano lo screening per la discriminazione razziale/etnica nei soggetti con asma.

Fonte: Sonia Carlson, Luisa N. Borrell, Celeste Eng, Myngoc Nguyen, et al.Self-reported racial/ethnic discrimination and bronchodilator response in African American youth with asthma. PLoS ONE 2017; 12(6): e0179091.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0179091

Articolo a cura di Paola Di Filippo