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2017 30 OTT

La broncodilatazione valutata tramite FVC

Attualmente le linea guida ATS / ERS raccomandano una variazione di FEV1 o FVC> 12% rispetto al valore basale  e > 200 mL come valore assoluto per considerare la broncodilatazione significativa.

 

Poiché la variazione in valore assoluto è indipendente dal valore del FEV1 di base, l'aumento minimo di 200 mL richiede una risposta proporzionalmente maggiore in soggetti più bassi o con valori iniziali di FEV1 molto bassi, anche se la loro variazione supera il 12%.
Sono stati raccolti i dati di 15.278 pazienti dai Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Stati Uniti e 16.250 dal Canada, Norvegia e cinque paesi dell'America Latina. In 1.106 soggetti, che comprendevano bambini e adulti anziani con FEV1 ridotto, il FEV1 è aumentato dal 12% al 44,7% rispetto al valore basale ma con un valore assoluto. La variazione di FEV1 e FVC dovrebbe essere espressa come percentuale del predetto o z score, riducendo i bias. Il ΔzFEV1 si riduce quando l'ostruzione delle vie aeree diventa più pronunciata; al contrario, ΔzFVC aumenta progressivamente, superando la variazione relativa del FEV1 nei casi di grave ostruzione. Valutando la risposta del FVC aumenta il numero di risposte positive alla broncodilatazione in quei casi con ostruzione delle vie aeree del > 50% ed è particolarmente rilevante nei pazienti anziani con ostruzione delle vie aeree gravi.

Fonte:
CHEST 2017; 151(5):1088-1098

 

Articolo a cura di Michele Ghezzi