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- Rivista di Pneumologia Pediatrica
- L'ambiente outdoor e i disturbi respiratori in età pediatrica
Editoriale
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il 33% delle malattie dei bambini di età inferiore a cinque anni è da imputare a fattori ambientali. Il ruolo dell’esposizione ambientale ad inquinanti sui disturbi respiratori dei bambini è stato discusso nella Dichiarazione di Parma del 2010, sottolineando la necessità di realizzare ogni sforzo per ridurre l’incidenza di malattie respiratorie acute e croniche.
Successivamente, nelle Conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea del 2 dicembre 2011 su “prevenzione, accertamento precoce e trattamento delle malattie respiratorie croniche dei bambini…” (2011/C 361/05) si afferma che, combinati tra loro, “predisposizione genetica ed esposizione ambientale alle sostanze e particelle inalate, cattiva qualità dell’aria interna e inquinamento dell’aria esterna sono i maggiori fattori di rischio per lo sviluppo delle malattie respiratorie croniche”.
Gli articoli pubblicati in questo fascicolo di “Pneumologia Pediatrica” offrono un prezioso contributo sui principali hot topic di Epidemiologia ambientale respiratoria, focalizzando i risultati dei grandi studi italiani sugli effetti dell’esposizione ad inquinanti a breve e lungo termine nelle aree sia urbane sia industriali.
Il fascicolo si arricchisce di due preziosi contributi di Autori stranieri.
Il primo di essi esamina criticamente l’evidenza attuale a favore della relazione causale tra inquinamento atmosferico e disturbi respiratori in età pediatrica, fornendo le principali informazioni sui differenti inquinanti outdoor e sul rischio di sviluppo di asma.
Il secondo fornisce una rassegna delle più recenti tecnologie sviluppate nell’ambito di progetti di ricerca scientifica o disponibili sul mercato per quanto riguarda le possibilità di ottenere dati di esposizione individuale dei bambini, che potranno facilitare e migliorare nel prossimo futuro la comprensione degli effetti ambientali sui disturbi respiratori.
Il contributo che affronta il tema dei rischi per la salute respiratoria dei bambini conseguenti ai cambiamenti climatici rimarca la forte plausibilità biologica e la necessità di potenziare la ricerca per chiarire l’entità degli effetti in termini di occorrenza di sintomi e di malattie respiratorie.
L’impegno dei ricercatori, molto attivo in questo settore scientifico, costituisce una sfida molto ardita sia per le competenze epidemiologiche necessarie ad esplorare e comprendere le relazioni di interesse, sia per la necessità di avviare ed implementare collaborazioni multidisciplinari capaci di affrontare in modo strutturato ed innovativo le richieste di caratterizzazione precoce e puntuale dell’esposizione nelle fasce più vulnerabili della popolazione.
Sono fiduciosa che questo fascicolo potrà costituire un valido strumento di aggiornamento per tutti noi. Ringrazio i Colleghi che hanno aderito con entusiasmo all’invito inviando contributi originali e la Redazione che, con pazienza, ha collaborato ad ogni fase degli elaborati.
Buona lettura!
Stefania La Grutta