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2018 19 GIU

FAQ: Domande & risposte. Reflusso gastroesofageo e sintomi respiratori

Questo mese parliamo di… REFLUSSO GASTROESOFAGEO!

1 D: Cosa è il reflusso gastroesofageo?

R: Secondo la definizione contenuta nelle ultime linee guida della società Europea e Americana di Gastroenterologia Pediatrica il reflusso gastroesofageo (RGE) è definito come il passaggio involontario di contenuto gastrico nell’esofago, è un normale processo fisiologico che può avvenire durante la giornata anche  in soggetti sani di tutte le età. Tuttavia il contenuto gastrico che refluisce in esofago contiene anche secrezioni gastriche, pancreatiche e biliari in grado di irritare e danneggiare la mucosa esofagea; quando il reflusso di materiale gastrico provoca sintomi mal tollerati e/o complicazioni si definisce malattia da reflusso gastroesofageo o MRGE


2 D: Quali fattori predispongono al rischio di RGE?

R: Oltre a fattori genetici, diversi studi hanno dimostrato come obesità e diete con eccesso di grassi facilitino l’insorgenza di RGE.


3 D: Quali sono i sintomi tipici della
malattia da reflusso gastroesofageo o MRGE?

R: Oltre al vomito e al rigurgito, sintomi tipici sono il dolore addominale, la sensazione di bruciore di stomaco, ipersalivazione e la ruminazione; esistono anche sintomi atipici, che possono interessare le vie aeree superiori, come ad esempio le sinusiti croniche, le laringiti ricorrenti, la tosse cronica ed anche le vie aeree inferiori, come ad esempio le polmoniti ricorrenti, lo stato di scarso controllo dell’ asma.


4 D: Quali esami vanno eseguiti per diagnosticare la MRGE?

R: L’ecografia addominale non è raccomandata come esame di routine per la diagnosi di MRGE. La pH-metria, un tempo esame gold-standard per la diagnosi di MRGE, si limita a valutare l’esposizione acida della mucosa esofagea; essa, inoltre, è utile per valutare la risposta alla terapia di riduzione delle secrezioni gastrica o per correlare i sintomi all’esposizione delle secrezioni acide. La pH-impedenziometria è in grado di evidenziare reflussi sia acidi che debolmente acidi o non acidi ed è superiore alla pH-metria nel correlare temporalmente episodi di reflusso con l’insorgenza dei sintomi. La radiografia dell’addome con bario non è utile per la diagnosi di MRGE, ma nella diagnosi differenziale per escludere anomalie anatomiche.  L’endoscopia permette oltre alla valutazione diretta della mucosa esofagea anche l’esecuzione di biopsie; non è considerata un’indagine di routine nella diagnosi di MRGE, ma è utile a ad escludere possibili diagnosi differenziali dell’apparato digerente (Malattia di Crohn, esofagite eosinofila…)


5 D: Quali sono i possibili approcci terapeutici?

R: Interventi sulle abitudini di vita quotidiane, specialmente sulla dieta, spesso hanno portato a notevoli benefici. La terapia con inibitori di pompa protonica deve essere indicata dopo attenta valutazione dello specialista e deve prevedere l’utilizzo della minima dose utile al controllo dei sintomi.


6 D: Esiste una correlazione tra MRGE e asma o altre patologie respiratorie?

R: Sebbene sia stata dimostrata la possibile associazione tra MRGE e asma così come con la tosse cronica, più complicato è determinare il rapporto di causalità. La presenza di MRGE va sempre esclusa in un paziente con asma grave non controllato con la terapia adeguata allo stato di gravità, tuttavia è difficile identificare quali pazienti asmatici possano beneficiare di un ciclo di terapia specifica per MRGE. 

Articolo a cura di Michele Ghezzi