Un recente lavoro di un gruppo norvegese sull’utilizzo clinico della macchina della tosse nei bambini con Malattia Neuromuscolare in Europa conferma la necessità di disporre di evidenze scientifiche che definiscano i setting ottimali per i pazienti pediatrici.
I bambini affetti da Malattie Neuromuscolari spesso presentano tosse inefficace. Tale condizione è alla base di importanti complicanze respiratorie. L’utilizzo della macchina della tosse rappresenta una valida strategia di trattamento nelle infezioni respiratorie in questi pazienti. Essa infatti, aumentando il picco di flusso della tosse, migliora la rimozione delle secrezioni bronchiali.
Le modalità di ventilazione sono numerose e la varietà di titolazione dei setting è ampia. Tuttavia, ad oggi, non sono disponibili evidenze, né linee guida pediatriche che ne regolamentino l’impiego. Negli studi pediatrici presenti in letteratura i setting ventilatori sono estremamente variabili e spesso adattati sulla base di studi condotti su pazienti adulti.
Recentemente, un gruppo norvegese ha pubblicato una review sull’utilizzo clinico della macchina della tosse nei pazienti pediatrici con diagnosi di Malattia Neuromuscolare in Europa. Sono stati raccolti dati in 10 centri specializzati nella ventilazione meccanica a lungo termine (Belgio, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Svezia) per un totale di 240 pazienti. Ciò che è emerso dall’analisi dei dati è un’ampia disomogeneità dei setting. Nel 71% dei casi si ricorreva alla modalità automatica, nel 21% alla modalità con trigger inspiratorio e nel restante 8% dei casi alla modalità manuale. L’unico dato costantemente rilevato era rappresentato dall’aumento dei tempi e delle pressioni in- ed espiratorie all’aumentare dell’età del paziente.
L’estrema variabilità dei dati descritti conferma la necessità di disporre di evidenze scientifiche che definiscano i setting ottimali per i pazienti pediatrici. Le strade della ricerca in questo campo sono vaste e, ad oggi, insufficientemente percorse.
Le modalità di ventilazione sono numerose e la varietà di titolazione dei setting è ampia. Tuttavia, ad oggi, non sono disponibili evidenze, né linee guida pediatriche che ne regolamentino l’impiego. Negli studi pediatrici presenti in letteratura i setting ventilatori sono estremamente variabili e spesso adattati sulla base di studi condotti su pazienti adulti.
Recentemente, un gruppo norvegese ha pubblicato una review sull’utilizzo clinico della macchina della tosse nei pazienti pediatrici con diagnosi di Malattia Neuromuscolare in Europa. Sono stati raccolti dati in 10 centri specializzati nella ventilazione meccanica a lungo termine (Belgio, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Svezia) per un totale di 240 pazienti. Ciò che è emerso dall’analisi dei dati è un’ampia disomogeneità dei setting. Nel 71% dei casi si ricorreva alla modalità automatica, nel 21% alla modalità con trigger inspiratorio e nel restante 8% dei casi alla modalità manuale. L’unico dato costantemente rilevato era rappresentato dall’aumento dei tempi e delle pressioni in- ed espiratorie all’aumentare dell’età del paziente.
L’estrema variabilità dei dati descritti conferma la necessità di disporre di evidenze scientifiche che definiscano i setting ottimali per i pazienti pediatrici. Le strade della ricerca in questo campo sono vaste e, ad oggi, insufficientemente percorse.
Bibliografia:
– Morrow B, Zampoli M, van Aswegen H, Argent A. Mechanical insufflation- exufflation for people with neuromuscular disorders (Review). Cochrane Library 2013(12).
– Hov B et al. The clinical use of mechanical insufflation-exsufflation in children with neuromuscular disorders in Europe. Paediatr Resp Rev (2017), https://doi.org/10.1016/j.prrv.2017.08.003
Articolo a cura di Claudio Cherchi
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