Il sempre più diffuso utilizzo della “point of care lung ultrasound” nei bambini potrebbe in futuro aprire nuovi ed affascinanti scenari.
L’asma costituisce una delle condizioni croniche più comuni dell’infanzia e la principale causa di ricoveri ospedalieri. Attualmente non esistono strumenti diagnostici fruibili dal medico durante la sua attività clinica che possano aiutare a discriminare la diagnosi di asma acuta da altre diagnosi come l’infezione polmonare, versamento pleurico, atelettasia lobare o pneumotorace, ognuna delle quali può presentarsi allo stesso modo con difficoltà respiratoria e respiro sibilante. L’auscultazione del torace, nonostante venga eseguita dai medici nella quasi totalità degli esami obiettivi ha scarsa affidabilità inter-osservatore e un’accuratezza diagnostica da scarsa a moderata; limitando così la sua utilità per i medici nel guidare la gestione della situazione. Mentre è noto che l’ecografia polmonare può rilevare con precisione la polmonite nel bambino con febbre, i patters ecografici polmonari dei bambini asmatici che presentano difficoltà respiratorie acute devono ancora essere determinati.
L’obiettivo principale di questo studio era di caratterizzare i reperti dell’ecografia polmonare nei bambini asmatici che si presentavano al reparto di emergenza pediatrica (PED) con una esacerbazione di asma da moderata a grave. Gli obiettivi secondari erano di determinare l’associazione tra i risultati positivi dell’ecografia e la diagnosi finale del paziente, il decorso clinico e l’utilizzo delle risorse in pronto soccorso pediatrico. Metodi: pazienti eleggibili 2-17 anni, sottoposti a ecografia polmonare tra novembre 2014 e dicembre 2015. L’ecografia polmonare positiva è stata definita come la presenza di ≥ 1 dei seguenti risultati: ≥ 3 linee B per spazio intercostale, consolidamento e / o anomalie pleuriche. Il medico curante del bambino non era a conoscenza dei risultati dell’esame ecografico; il decorso clinico è stato estratto dalla cartella clinica. Risultati: in questo studio sono stati arruolati un totale di sessanta pazienti. L’ecografia polmonare è risultata positiva nel 45% (27/60) dei pazienti: pattern B-line nel 38%, consolidamento nel 30% e anomalie della linea pleurica nel 12%. Un’ecografia polmonare positiva correlava con l’aumento dell’uso di antibiotici (26% vs 0%, p = 0,03), con una durata prolungata della degenza nel reparto di PS (30% vs 9%, p = 0,04) e con l’aumentato tasso di ricovero (30% vs 0%, p = 0.03). L’accordo inter-valutatore tra i neofiti e gli ecografisti esperti è stato eccellente con una kappa di 0,92 (IC 95%: 0,84 1,00).
In conclusione, ecografie polmonari positive erano associate a un aumento delle cure in PS e dell’uso di risorse ospedaliere. Sono necessari studi prospettici futuri per determinare l’utilità e l’affidabilità di questo strumento nella pratica clinica.Bibliografia:
Dankoff S, Li P, Shapiro AJ, Varshney T, Dubrovsky AS, Point of care lung ultrasound of children with acute asthma exacerbations in the pediatric ED. Am J Emerg Med. 2017 Apr;35(4):615-622
Dankoff S, Li P, Shapiro AJ, Varshney T, Dubrovsky AS, Point of care lung ultrasound of children with acute asthma exacerbations in the pediatric ED. Am J Emerg Med. 2017 Apr;35(4):615-622
Articolo a cura di Alessandro Volpini
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