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2020 22 DIC

Cambiamenti climatici e thunderstorm asthma

Una recente review pubblicata su Journal of Asthma and Allergy è l’occasione per fare il punto sul fenomeno del “thunderstorm asthma”

I cambiamenti climatici avranno sempre di più un impatto notevole sulla salute respiratoria (e non solo) della popolazione mondiale, anche a causa dell’aumento degli eventi metereologici estremi, come il “thunderstorm asthma”, fenomeno discusso nel dettaglio in una recente review pubblicata su Journal of Asthma and Allergy.
L’espressione “thunderstorm asthma” si riferisce ad un incremento di attacchi asmatici acuti che si verificano in un determinato luogo in occasione di un forte temporale durante la stagione pollinica: durante questi fenomeni metereologici, tipicamente in primavera o all’inizio dell’estate, le particelle di polline sono convogliate nella matrice delle nubi dalle correnti calde e sono frammentate in particelle più piccole dalle forze elettriche che si generano durante la tempesta oppure vanno incontro a rottura per shock osmotico. Individui sensibilizzati possono quindi inalare tali particelle di piccole dimensioni e presentare un broncospasmo acuto. Questa condizione può verificarsi in pazienti con pregressa storia di asma, ma anche in soggetti che hanno presentato solo rinite allergica a pollini senza precedente coinvolgimento bronchiale.
È da tenere presente che, dal momento che in un’area limitata possono essere coinvolte un gran numero di persone, è possibile che si determini un sovraccarico delle strutture ospedaliere locali; pertanto, è fondamentale che i medici conoscano tale fenomeno per attuare opportune strategie preventive (corretta gestione dell’asma in pazienti sensibilizzati a pollini soprattutto durante il periodo primavera-estate, indicazioni a rimanere in casa con finestre chiuse in occasione di forti temporali durante la stagione pollinica, educazione e informazione dei pazienti con sola storia di rinite allergica).
In Italia sono stati riportati degli eventi di thunderstorm asthma a Napoli nel 2004 e a Barletta nel 2010, ma, considerando i cambiamenti climatici in atto, gli episodi potrebbero diventare sempre più frequenti e intensi, anche a causa delle variazioni nella produzione di polline e nella durata delle stagioni polliniche indotte dal riscaldamento globale.

Bibliografia
Kevat A.Thunderstorm Asthma: Looking Back and Looking Forward. J Asthma Allergy. 2020; 13:293-299. doi: 10.2147/JAA.S265697

Articolo a cura di Marcella Lauletta