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2021 22 DIC

Gli effetti dei fattori meteorologici sui ricoveri giornalieri per malattie respiratorie nei bambini

Uno studio retrospettivo ha ribadito ancora una volta l’importanza del cambiamento climatico sulla salute dei piccoli pazienti.

L'indice di stress meteorologico, o WSI (Weather Stress Index), è una misura relativa delle condizioni meteorologiche, spesso utilizzata come indicatore di comfort. L'indice, un numero compreso tra 0 e 100, rappresenta la percentuale di tempo nel passato con temperature inferiori alla temperatura attuale, per un dato luogo, giorno e ora. Il WSI (Weather Stress Index) è un indice (percentile) derivato dal NET (Net Effective Temperature). Ad esempio, se WSI = 99%, significa che solo l'1% dei giorni nel periodo studiato ha superato tale NET, ma se WSI = 1% significa che solo l'1% dei giorni ha avuto un NET al di sotto di tale soglia. I valori estremi di WSI sono legati a valori fisiologici di grande disagio e quindi il WSI può essere utilizzato come indice di rischio. I parametri utilizzati per il calcolo NET sono la temperatura dell'aria, l'umidità e il vento. NET è coerente con la comune percezione umana: a) nella stagione calda NET aumenta all'aumentare della temperatura e/o dell'umidità e diminuisce all'aumentare della velocità del vento b) nella stagione fredda, NET diminuisce al diminuire della temperatura e all'aumentare dell'umidità e/o della velocità del vento.
I sintomi delle malattie respiratorie nei bambini sono aggravati dai frequenti cambiamenti delle condizioni meteorologiche. Un recente studio mira a valutare l'effetto dei cambiamenti giornalieri dei fattori meteorologici e dei corrispondenti dati NET sui ricoveri di bambini per diverse età, generi e sottotipi di infezioni respiratorie a Baotou, in Cina. Sono stati costruiti modelli per valutare simultaneamente le associazioni esposizione-risposta tra i conteggi giornalieri di ricoveri di bambini con malattie respiratorie e NET giornalieri e altri fattori meteorologici. In generale, i fattori meteorologici cumulativi hanno avuto effetti maggiori sulle infezioni del tratto respiratorio inferiore rispetto alle infezioni del tratto respiratorio superiore (RR: temperatura [5,21 contro 2,33], velocità del vento [4,89 contro 3,12] e umidità [1,77 contro 0,97]). Gli effetti dei fattori meteorologici cumulativi sulle bambine erano maggiori di quelli sui bambini maschi (RR: temperatura [2,14 contro 1,82], velocità del vento [5,46 contro 1,90] e umidità [1,60 contro 1,55]). La temperatura e la velocità del vento hanno mostrato un'influenza sui bambini di età compresa tra 4-7 anni, ma questi fattori non hanno avuto influenza su altri gruppi di età; l'umidità ha mostrato un'influenza solo sul gruppo di bambini con età 0-3 anni. Il valore NET ha avuto un grande effetto sulle infezioni delle vie respiratorie inferiori, nel gruppo di bambini di età compresa tra 4-7 anni e nelle bambine. In conclusione, esiste una complessa relazione non lineare tra la variabilità climatica e le malattie respiratorie dei bambini. I risultati dello studio possono essere utilizzati per supportare lo sviluppo di importanti strumenti di informazione meteorologica per l'allerta precoce di eventi di malattie respiratorie nei bambini. Allo stesso tempo, i valori NET possono essere utilizzati per valutazioni complete dei cambiamenti climatici in futuro, che aiuteranno il governo e le autorità sanitarie a ridurre al minimo l’impatto delle malattie respiratorie in età pediatrica.

Bibliografia
Wenfang G, Yi L, Wang P, Wang B, Li M. Assessing the effects of meteorological factors on daily children's respiratory disease hospitalizations: A retrospective study. Heliyon. 2020 Aug 11;6(8):e04657.

Articolo a cura di Antonino Francesco Capizzi