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2023 20 MAR

Ipovitaminosi D e OSAS in età pediatrica: esiste una relazione?

La prevalenza dell'ipovitaminosi D è in aumento in tutto il mondo. Attualmente le complesse relazioni tra l'ipovitaminosi D e la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) in età pediatrica risultano ancora incomplete.

E’ noto che la vitamina D possieda  proprietà antinfiammatorie ed immunoregolatorie. È stato proposto che la carenza di vitamina D possa avere un ruolo nell'aumentare il rischio di sviluppare la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS), promuovendo l'ipertrofia adenotonsillare, la riduzione del tono muscolare delle vie aeree e la rinite cronica. Inoltre, uno studio recente ha dimostrato un'associazione positiva tra carenza di vitamina D e l'architettura del sonno, suggerendone una possibile influenza circadiana. Attualmente però le complesse relazioni tra l'ipovitaminosi D e la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) in età pediatrica risultano ancora incomplete.

Un recente studio di un gruppo italiano ha valutato la possibile relazione tra i livelli sierici di vitamina D e la gravità dell'OSAS in una popolazione di 127 bambini affetti da disturbi respiratori del sonno. I livelli di 25(OH)D e il BMI dei pazienti OSAS sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo corrispondente per età. E’ stato dimostrato che i livelli sierici di 25(OH)D erano significativamente più bassi nei pazienti OSAS rispetto ai controlli; inoltre il valore medio di 25(OH)D non era significativamente più basso (20,9 ng/mL) nel gruppo OSAS grave rispetto a quello lieve (23,0 ng/mL) e moderato (23,3 ng/mL) (valore p = 0,28). Tali risultati indicano una relazione tra i livelli sierici di vitamina D e la severità dell’OSAS nei bambini. Tuttavia sono necessari futuri studi prospettici più ampi per confermare tali risultati preliminari.

Bibliografia
Locci C. et al. Relationships between 25-Hydroxyvitamin D Levels and Obstructive Sleep Apnea Severity in Children: An Observational Study. J. Clin. Med. 2023, 12, 1242

Articolo a cura di Valentina Tranchino