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2023 27 APR

Ventilazione non invasiva a lungo termine nei bambini: transizione dall'ospedale a casa

La ventilazione non invasiva a lungo termine (NIV) è una terapia universalmente accettata per i disturbi respiratori del sonno e per l'insufficienza respiratoria. L'aumentato utilizzo della NIV a lungo termine può, in parte, essere motivato da un aumento del numero di bambini che sopravvivono a patologie acute con esiti e comorbilità.

La NIV può essere utilizzata in fase di acuzie per evitare l'intubazione, facilitare l'estubazione o supportare la decannulazione della tracheostomia ed evitare la necessità di tracheostomia e di ventilazione invasiva a lungo termine. Di conseguenza, alcuni bambini avviano una NIV a lungo termine come parte integrante del processo di transizione e dimissione dall’ospedale al domicilio.

In questa review gli autori identificano e riassumono i passaggi chiave per la pianificazione della transizione del paziente in NIV a lungo termine.

Processo decisionale: un processo decisionale condiviso e collaborativo in cui genitori e medici stabiliscono congiuntamente un piano di trattamento che integri evidenze clinico-scientifiche con valori e necessità del paziente/famiglia è fortemente incoraggiato.

Avvio della NIV a lungo termine: l'avvio della NIV a lungo termine in un contesto non acuto può essere effettuato dopo l’esecuzione di un esame polisonnografico, od altri tipi di monitoraggio multiparametrico della funzione respiratoria, dopo una patologia acuta isolata o ricorrente che richieda il ricovero in ospedale o, in contesti in cui un monitoraggio respiratorio è limitato o non disponibile, empiricamente in un bambino con fattori di rischio noti per supporto respiratorio.

Ottimizzazione della strumentazione: la configurazione di base include un’interfaccia che collega il bambino a un circuito e conseguentemente ad un ventilatore, in grado di generare una pressione positiva nelle vie aeree. Le maschere nasali sono l'interfaccia più utilizzata negli studi sulla NIV a lungo termine nei bambini. Il dispositivo utilizzato per generare pressione positiva delle vie aeree, si collega all'interfaccia tramite un circuito. Si tratta molto spesso di un circuito singolo utilizzato con un'interfaccia dotata di fori di ventilazione che consentono una perdita intenzionale per permettere l’eliminazione dell'anidride carbonica dalla maschera. I dispositivi utilizzati per l'erogazione della NIV possono essere raggruppati in tre grandi categorie: dispositivi domestici standard (CPAP/BPAP standard o CPAP a titolazione automatica), dispositivi intermedi, e dispositivi life support (stessi dispositivi o tecnologia simile a quanto utilizzato per la ventilazione invasiva).

Transizione dall'ospedale al domicilio: include il coordinamento non solo con la famiglia ma anche tra più operatori sanitari ospedalieri e territoriali. I criteri di dimissibilità dovrebbero essere basati non solo sui dati clinici ma anche su autonomia del caregiver nella gestione dell'assistenza domiciliare, presenza di supporto e risorse territoriali adeguati, conoscenza e condivisione del piano assistenziale.

Follow-up clinico dopo la transizione: lo statement ERS (European Respiratory Society) sulla NIV pediatrica a lungo termine raccomanda un primo follow-up un mese dopo l'avvio della NIV seguito da visite ogni 3-6 mesi ed include la poligrafia come alternativa alla polisonnografia nei casi di controllo subottimale ed ossimetria notturna e capnografia almeno ogni 6 mesi. Il monitoraggio domiciliare ed il follow-up clinico virtuale da remoto sono ormai facilmente realizzabili e possono risultare un valido ausilio in alcuni bambini.

Bibliografia
MacLean JE, Fauroux B. Long-term non-invasive ventilation in children: Transition from hospital to home. Paediatr Respir Rev. 2023 Jan 12;S1526-0542(23)00002-7. 
doi: 10.1016/j.prrv.2023.01.002. Online ahead of print.

Articolo a cura di Vittorio Romagnoli