https://simri.it/
2015 20 NOV

Bronchiolite: Pulsossimetro SI, pulsossimetro NO

Sebbene l'uso della pulsossimetria nei bambini ospedalizzati con infezioni respiratorie è comune, i dati a supporto del suo utilizzo sono limitate. Le raccomandazioni della American Academy of Pediatrics nel 2006 e nel 2014 indicano che la pulsossimetria intermittente è indicata in bambini con patologie respiratorie senza necessità di ossigenoterapia.

I pazienti arruolati nello studio qui presentato avevano un'età ≤24 mesi ed erano stati ricoverati per bronchiolite acuta. Il principale outcome cercato era il tempo di degenza medio (TDM)

Un totale di 161 bambini sono stati inclusi in questo studio, 80 dei quali erano nel gruppo della pulsossimetria continua, i restanti nel gruppo della pulsossimetria intermittente. Alcune differenze erano già presenti al momento dell'arruolamento: nel gruppo intermittente erano maggiormente presenti pazienti che frequentavano l'asilo e con storia familiare di asma (55,6% vs 37,5%).

I pazienti del gruppo intermittente avevano ricevuto maggiormente terapia con corticosteroidi orali o antibiotici prima del ricovero.

Nel complesso, vi era una differenza media di 2,7 ore tra i due gruppi, ma questa differenza non ha raggiunto la significatività statistica (95% intervallo di confidenza) -7,6 a 13,0 ore).

Esami di laboratorio sono stati eseguiti più frequentemente nei bambini in monitoraggio intermittente (non significatività statistica).

Per quanto riguarda la necessità di ossigenoterapia, di corticosteroidi ed antibiotici, nonchè la necessità di trasferimento in terapia intensiva durante il ricovero ospedaliero non c'era alcuna differenza significativa.

Gli autori hanno quindi concluso che l'utilizzo del pulsossimetro in maniera intermittente o continuo nei neonati e nei bambini con bronchiolite non riduce il TDM.

Fonte: Use of Intermittent vs Continuous Pulse Oximetry for Nonhypoxemic Infants and Young Children Hospitalized for Bronchiolitis: A Randomized Clinical Trial
McCulloh R, Koster M, Ralston S, et al. JAMA Pediatr. 2015;169:898-904

Articolo a cura di Valeria Caldarelli