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2016 11 OTT

Lotta al tabacco: la situazione Europea.

Il tabacco è responsabile di un gran numero di decessi nel mondo, di cui circa un sesto nella sola Europa. Esistono delle normative per ridurne il consumo, ma la loro applicazione varia tra gli Stati membri. L'articolo analizza conquiste e sfide nella lotta all'epidemia di tabagismo.

Il fumo di tabacco causa ogni anno circa 6.000.000 di morti, sia per uso diretto che per esposizione di seconda mano; nei Paesi Europei rappresenta la maggiore causa di morte prevenibile. L’Europa detiene il triste primato del maggior numero di adulti fumatori tra i Paesi aderenti al WHO, con il 41% di uomini e il 22% di donne, percentuale in aumento e decisamente superiore ad altri continenti. A causa dell’enorme costo umano, sociale ed economico, le Autorità hanno cercato un modo per regolare la produzione, la vendita e l’uso del tabacco.

Sono presenti politiche efficaci per il controllo del tabacco, come la presenza di avvertimenti o di immagini shock nei pacchetti, correlate ad una riduzione della prevalenza del suo uso soprattutto tra i giovani. Anche l’aumento della tassazione con relativo aumento del costo del singolo pacchetto sembra un valido deterrente. Le informazioni sui danni del fumo e tutte le politiche associate però dovrebbero includere non solo le sigarette classiche, ma anche il tabacco “sfuso” (sia per sigarette che per pipa) e i sigari, così come le sigarette elettroniche.

La WHO Framework Convention on Tobacco Control (FCTC) è nata con l’obiettivo di evidenziare le cause di questa epidemia di tabagismo e contrastarla; esiste dal 2005 ed è sottoscritta attualmente da 180 Stati. La principale clausola impone di proteggere le politiche di salute pubblica e di controllo del tabacco dai crescenti interessi dell’industria, eppure la prima direttiva europea sui prodotti del tabacco (2001/37/EC), sottoposta ad una lunga revisione terminata nel 2014 (2014/40/EU), è stata fortemente e chiaramente influenzata dalle lobby. L’Italia, ad Ottobre 2015, sembra aver pienamente trasposto la direttiva nella propria legislazione.

L’implementazione di queste politiche è stata valutata nel tempo, mostrando un quadro variegato tra i diversi Stati ed evidenziando la difficoltà tra “il dire e il fare”, forse dovuta anche alle pressioni delle lobby del tabacco. Su 34 Stati Europei analizzati nel 2013, 24 non hanno raggiunto il punteggio minimo richiesto e osservando le percentuali di piena attuazione degli indicatori FCTC è evidente che la strada da fare è ancora lunga (ad esempio, solo il 20% dei 53 Stati Europei aderenti ha apposite leggi sul fumo in ambienti pubblici). Il tabacco è un problema particolarmente sentito anche presso le Nazioni Unite, che lo ritengono una piaga all’interno delle malattie non trasmissibili e la WHO mira ad una riduzione del 30% dei consumatori entro il 2025.

Note positive: è cresciuta nella popolazione la consapevolezza dei danni da tabacco e abbiamo le conoscenze e gli strumenti per poter porre fine a questa epidemia.

La lotta continua!


Bertollini R et al. Tobacco control in Europe: a policy review. Eur Respir Rev. 2016 Jun;25(140):151-7

Articolo a cura di Maria Furno