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2017 01 SET

Counseling sulla Marijuana, il “nuovo fumo”

La legalizzazione della marijuana per alcune indicazioni mediche può portare alla riduzione del rischio percepito dagli adolescenti ed all’esposizione da fumo di seconda mano dei bambini. Vediamo i consigli dell’American Academy of Pediatrics.

 

In alcune regioni degli Stati Uniti la marijuana è autorizzata per uso medico in età adulta per il trattamento del dolore neuropatico cronico o per i pazienti in chemioterapia, mentre in età pediatrica gli unici studi riguardano il trattamento delle convulsioni refrattarie; il suo uso ricreativo è stato in parte depenalizzato, anche se la marijuana rimane una sostanza illegale. L’Italia si trova più o meno nella stessa situazione.

Queste concessioni hanno portato ad una riduzione del rischio percepito dagli adolescenti e in futuro si potrebbe osservare un aumento nell’uso di questa sostanza, in particolare sotto forma di fumo. La pianta di marijuana, invece, nel tempo ha aumentato la sua concentrazione di tetraidrocannabinolo (THC), rendendosi più facilmente responsabile di eventi avversi o di dipendenza. Ci sono molti studi che hanno evidenziato come l’utilizzo di marijuana in adolescenza possa causare problemi (memoria, concentrazione, apprendimento, capacità motorie, di giudizio, tempo di reazione) che possono portare anche alla morte, soprattutto per incidente stradale. Non sono trascurabili le conseguenze di tipo psichiatrico e, se parliamo di fumo sia attivo che passivo, i danni polmonari.

Tra i consigli che l’articolo fornisce c’è quello di sottoporre gli adolescenti a “screening” per l’uso di sostanze (tramite colloquio) e se qualcuno ne fa uso cercare di inquadrarlo secondo i criteri del DSM-5 (Disturbo da uso di marijuana); ovviamente nei confronti del ragazzo vige il segreto professionale a meno che non si ravvisi un alto rischio per la sua sicurezza.

Per i genitori, l’invito più forte è quello di “dare il buon esempio”; se il ragazzo dovesse fare domande, meglio non portare la propria esperienza personale, ma parlare in generale; altri accorgimenti: conservare i prodotti contenenti marijuana in un luogo a prova di bambino e fare attenzione alla propria lucidità mentale (che può essere alterata dalla marijuana) se si deve provvedere alla sicurezza dei propri figli.

In conclusione, alcuni messaggi chiave: la marijuana NON è una droga leggera o priva di rischi per gli adolescenti, il cui cervello è in pieno sviluppo; i ragazzi che ne fanno uso regolarmente possono andare incontro a gravi disturbi mentali; l’uso ricreazionale nei minori è illegale; mai guidare sotto l’influenza della marijuana; il fumo è tossico, come il fumo di tabacco di seconda mano.

Il Pediatra si trova in una posizione ideale per intercettare e cercare di correggere la visione degli adolescenti sulla marijuana e anche dei genitori che ne fanno uso, che potrebbero comprendere meglio i rischi, anche da fumo di seconda mano.


Fonte:
Ryan SA, Ammerman SD; AAP COMMITTEE ON SUBSTANCE USE AND PREVENTION. Counseling Parents and Teens About Marijuana Use in the Era of Legalization of Marijuana. Pediatrics. 2017;139(3):e20164069

 

Articolo a cura di Maria Furno