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Asma Grave
- Franca Rusconi (Coordinatore e proponente del Gruppo di Studio)
gds.coord.asmagrave@simri.it - Laura Badina
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- Michele Piazza
- Francesca Santamaria
- Laura Tenero
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- Alessandro Volpini
Background
Nel 2008 un gruppo internazionale di pediatri (PSACI, Problematic Severe Asthma in Childhood Initiative) ha coniato il termine “asma problematico grave” per descrivere bambini in età scolare e adolescenti con asma scarsamente controllato nonostante l’assunzione regolare di steroidi ad alte dosei e broncodilatatori.
Non tutti i pazienti che non rispondono a tale associazione farmacologia, tuttavia, hanno un asma resistente al trattamento, mentre il mancato controllo della malattia può essere dovuto all’associazione con altre patologie (asma con co-morbilità), ad un insufficiente controllo che può essere migliorato ottimizzando la gestione della malattia (asma difficile da trattare), oltre che ad assenza di asma per diagnosi errata (altra diagnosi).
Nel 2014 è stato pubblicato un documento congiunto “Guidelines della European Respiratory Society e American Thoracic Society” (Chung et al 2014) che meglio definisce i casi di asma grave e li differenzia dai casi di asma problematico.
Sono state inoltre aggiornate le Linee Guida Gina che tra l’altro contengono raccomandazioni per il trattamento di asma grave con omalizumab (un farmaco anti-IgE già approvato anche in Italia per uso in età pediatrica)
In letteratura esistono pochissimi studi su pazienti pediatrici con asma grave, sia per ciò che riguarda i fattori di rischio e, ancora di più, per ciò che riguarda la caratterizzazione anche genetica della malattia e la risposta a nuovi farmaci, quali ad esempio i farmaci biologici.
E’ importante, ed è ciò che si sta facendo anche in altri paesi europei, studiare i casi di asma grave sia per caratterizzare meglio la malattia, anche in termini di sue componenti-asma difficile da trattare, asma con co-morbilità- sia per valutare i fattori di rischio che potrebbero essere diversi nei diversi paesi.
La disponibilità di un archivio, oltre che permettere di raccogliere e aggiornare nel tempo i casi seguiti dai diversi centri, che ammontano presumibilmente a poche unità per centro, permetterà anche di disporre di una base di pazienti su cui predisporre studi prospettici compresi trial terapeutici.