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- La bronchiolite da VRS

Volume 2, Numero 8 - Dicembre 2002

Bronchiolite: trattare, non trattare, … come trattare?Bronchiolitis: to treat or not to treat, … how to treat?

  Riassunto. Esiste una considerevole variabilità tra diversi paesi e tra diversi ospedali nel trattamento della bronchiolite. La maggior parte degli studi non dimostra un’efficacia dei broncodilatatori somministrati per via inalatoria, ma, dal momento che una minoranza di pazienti sembra trarne beneficio, molti Autori sono concordi nel suggerire che un trial con b2 agonisti può essere giustificato in pazienti con bronchiolite, ma che tale terapia va proseguita solo in presenza di una risposta positiva. Negli ultimi 10 anni varie pubblicazioni hanno dimostrato un’efficacia dell’adrenalina somministrata per via inalatoria nel trattamento della bronchiolite, ma sono state soggette a critiche sull’impostazione degli studi. Recentemente, è stata messa in discussione la superiorità dell’adrenalina rispetto al placebo o alle cure generali di supporto. L’evidenza correlata all’utilizzo degli steroidi appare fonte di controversie, anche se la maggior parte degli studi non dimostra alcun beneficio clinico in pazienti trattati con steroidi per via orale, parenterale o inalatoria. In conclusione, al momento attuale nessuna terapia è stata dimostrata essere sicuramente efficace per il trattamento della bronchiolite. È probabile che la malattia delle vie aeree inferiori da VRS comprenda uno spettro diverso di fenomeni patologici e che differenze individuali nel bilancio tra l’attività citotossica del virus e la risposta immunologica dell’organismo sia alla base della risposta individuale alle diverse terapie.

Summary. The Management of bronchiolitis varies considerably between different countries and even different hospitals. Although, very little evidence supports the efficaciousness of nebulized b2 agonists in bronchiolitis, it seams that a number of patients do benefit from this treatment. Therefore, many authors agree that a trial with a b2 agonist may be justified recommending, though, that repeated doses of inhaled b2 agonists be reserved only for those patients with a sustained clinical improvement after the initial trial. In the last 10 years, several studies on the efficacy of inhaled epinephrine in the treatment of bronchiolitis have reported, but received criticism for the study design. Recently, the superiority of epinephrine nebulization to placebo or to general supportive care has been questioned. The evidence related to the use of corticosteroids is conflicting, with most studies demonstrating no clinical or hospitalization benefit in infants treated with systemic or inhaled corticosteroids. In conclusion, at the moment there is no effective treatment available for acute bronchiolitis. It is likely that RSV lower respiratory tract infection is not a uniform disease and that interindividual differences in the balance between viral cytotoxic and immunological phenomena determine the individual response to different treatments.