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- XXV Congresso Nazionale SIMRI

Volume 21, Numero 84 - Dicembre 2021

Impatto dell’inquinamento ambientale sulla salute respiratoria dei bambini

La letteratura recente indica che esistono forti prove di relazioni causali tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico da PM2,5 e tutte le cause di mortalità, nonché infezioni acute delle vie respiratorie inferiori (ALRI), cardiopatia ischemica (IHD), ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), e tumore polmonare. Vi è anche una crescente evidenza scientifica che suggerisce una relazione con l’asma, il diabete di tipo II nonché un impatto sulla mortalità neonatale da basso peso alla nascita e prematurità, ed effetti neurologici sia nei bambini che negli adulti. L’Italia, un paese dell’Europa meridionale, affronta una sfida più minacciosa di inquinamento atmosferico a causa degli effetti sia degli inquinanti antropici che delle polveri naturali (particolato, PM). Il Rapporto 2020 dell’Agenzia Europea dell’Ambiente ha evidenziato il numero di morti premature in Italia attribuibili ai principali inquinanti: 52.300 per PM2.5, 10.400 per NO2 e 3.000 per O3 nel 2018. In Italia, gli studi epidemiologici analitici hanno mostrato un aumento dei ricoveri ospedalieri e della mortalità cardiorespiratoria e un aumento del rischio di malattie respiratorie nelle persone che vivono nelle aree urbane. Gli effetti nocivi sulla salute degli inquinanti atmosferici, anche a bassi livelli, sono stati confermati da recenti studi epidemiologici. Le società scientifiche respiratorie e le associazioni dei pazienti, così la società civile, devono aumentare il loro impegno nella promozione di politiche per l’aria pulita, soprattutto alla luce delle nuove linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. 




There is strong evidence for causal relationships between PM2.5 air pollution exposure and all-cause mortality as well as mortality from acute lower respiratory infections, ischaemic heart disease, stroke, chronic obstructive pulmonary disease, and lung cancer. Moreover, a causal relationship has been suggested with asthma, type II diabetes and with neonatal mortality from low birth weight and short gestation, as well as neurologic effects in both children and adults. Italy, a Southern European country, faces a more threatening air pollution challenge because of the effects of both anthropogenic pollutants and natural dust (particulate matter, PM). The 2020 Report of the European Environment Agency highlighted the number of premature deaths in Italy attributable to main pollutants: 52.300 for PM2.5, 10.400 for NO2 and 3.000 for O3 in 2018. In Italy, ana-lytical epidemiological studies showed increased cardio-respiratory hospital admissions and mortality and in-creased risk of respiratory diseases in people living in urban areas. Adverse health effects by air pollutants, even at low levels, have been confirmed by recent epidemiological studies. The scientific respiratory societies and the patients’ associations, as well as civil society, must increase their engagement in advocacy for clean air policies, especially in light of the new Air Quality Guidelines of the World Health Organization.

 


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