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2020 29 LUG

#InfoClima 2

Lo sai che… Il cambiamento climatico sta modificando le stagioni polliniche?

Negli ultimi anni il cambiamento climatico ha comportato anche un cambiamento delle stagioni, con estati più calde e lunghe e inverni più miti e brevi. Le piante risentono di queste variazioni, tanto che possiamo assistere a fioriture precoci e alla diffusione di piante “estranee” in luoghi laddove prima non esistevano. Di conseguenza, i pollini si diffondono nell’aria per un periodo molto più lungo del solito e le persone allergiche inevitabilmente ne risentono, con peggioramento dei sintomi a carico di occhi (congiuntivite), naso (rinite) e bronchi (asma). La presenza di nuove piante, invece, può portare alla comparsa di nuove sensibilizzazioni allergiche in pazienti predisposti.

Cosa possiamo fare?

Esistono siti specifici dove vengono registrati ogni settimana i vari tipi di piante e alberi in fioritura (calendario pollinico) e le concentrazioni polliniche (bollettini); le persone allergiche dovrebbero consultarli per poter gestire meglio i loro sintomi. Tra gli accorgimenti utili: limitare lo svolgimento delle attività all’aperto nei periodi di maggior concentrazione pollinica e o scegliere fasce orarie in cui i pollini sono ancora poco dispersi nell’aria (come al mattino presto o in tarda serata). E’ opportuno anche evitare le uscite nelle giornate ventose, poiché il vento è in grado di trasportare il polline anche per decine di chilometri, o subito dopo un temporale, per lo scoppio dei granuli di polline. Se si viaggia in auto è preferibile utilizzare l’aria condizionata e filtri  anti‐polline evitando di aprire i finestrini, così come a casa è indicato limitare l’apertura delle finestre.

Link utili

www.pollinieallergia.net

www.ilpolline.it/bollettino-pollinico/

www.pollnet.it

Articolo a cura di Maria Furno