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Tutto sulla Bronchiolite nei Bambini, Sintomi, Diagnosi, Terapia

Le Terapie e approccio terapeutico per la Bronchiolite nei Bambini

 

1. D: Quali terapie esistono per la bronchiolite?

R: Non esistono terapie specifiche per la bronchiolite.

Il lattante con bronchiolite deve essere sottoposto a frequenti lavaggi nasali e successiva aspirazione delle secrezioni perché così possa far meno fatica a respirare.

Si può somministrare Soluzione ipertonica al 3% per via aerosolica più volte al giorno. La soluzione ipertonica agisce riducendo l’edema e quindi l’infiammazione a livello dei bronchioli (cioè dei bronchi più piccoli) e migliora la mobilizzazione delle secrezioni mucose dalle vie respiratorie. Il suo utilizzo è raccomandato dalle linee guida italiane, sebbene alcuni studi ne mettano in discussione l’efficacia su un lungo periodo.

Per via aerosolica è possibile utilizzare Broncodilatori (farmaci che agiscono provocando un rilassamento dei muscoli che circondano i bronchi facendo in modo che il bronco rimanga aperto). Siccome la loro efficacia nella bronchiolite è dibattuta si consiglia di eseguire una prima somministrazione “di prova”; se si osserva un miglioramento allora si può continuare la loro somministrazione per 3-4 volte al giorno. Al contrario, se non si osserva alcun miglioramento, la terapia va interrotta. Il farmaco broncodilatatore di scelta nella bronchiolite è il salbutamolo.

L’Adrenalina è una molecola che agisce su recettori detti “alfa” presenti sui vasi sanguigni che circondano i bronchioli, determinando un loro restringimento; ciò favorisce la riduzione del gonfiore della parete dei bronchi ed un migliore passaggio di aria. La durata d’azione della adrenalina è molto breve (minuti) e perciò non viene raccomandato il suo utilizzo routinario.

corticosteroidi agiscono come antinfiammatori e vengono generalmente prescritti per via orale. Non c’è alcuna dimostrazione scientifica che il loro utilizzo nella bronchiolite sia efficace per cui non vanno somministrati. 

Inoltre non è raccomandato l’impiego routinario di antibiotici a meno che non sia sospettata, in base alle condizioni cliniche e/o agli esami di laboratorio, una sovrainfezione batterica.

L’approccio terapeutico mira soprattutto a garantire che il paziente sia ben ossigenato e ben idratato.

Cosa significa? Può accadere che, a causa dello sforzo per respirare, il bambino non riesca ad assumere la giusta quantità di liquidi: per questo i pasti dovranno essere di minore quantità ma più frequenti e, se non è possibile l’alimentazione per bocca, talora potrà essere necessario somministrare liquidi mediante un sondino naso-gastrico oppure una infusione venosa di soluzioni che contengano glucosio ed elettroliti (sali minerali).

Infine se la saturazione di ossigeno del sangue, misurata mediante un apparecchio che si chiama saturimetro, dovesse scendere sotto i valori di 90-92% sarà necessario supplementare con ossigeno umidificato e riscaldato somministrato mediante cannule nasali.

In casi di bronchiolite grave con seria compromissione della funzionalità respiratoria si ricorre alla ventilazione meccanica.

2. D: Esistono terapie preventive per la bronchiolite?

R:  Il Palivizumab è un anticorpo monoclonale diretto contro il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) che è il patogeno che più frequentemente causa bronchiolite: ciò significa che è un anticorpo specifico che si lega al virus e lo inattiva impedendo l’infezione. Si somministra per via intramuscolare, generalmente sulla superficie antero-laterale della coscia, una volta al mese durante il periodo di maggiore circolazione del VRS (ottobre-aprile).

La sua somministrazione è prevista per quei pazienti ad elevato rischio di sviluppare una forma grave di bronchiolite: nati prematuri, cardiopatici, affetti da malattia neuromuscolare.

 

FAQ Domande e Risposte sulla Bronchiolite

 

1. D: Cosa e’ la bronchiolite?
R:  E’ una malattia virale che colpisce le vie aeree più piccole (i bronchioli) nei bambini sotto l’anno di vita e causa difficoltà respiratoria.

2. D: Quali bambini sono più a rischio di sviluppare la bronchiolite?
R: Tutti i bambini possono sviluppare la bronchiolite, tuttavia bambini che hanno patologie di base, come ad esempio le cardiopatie congenite, le malattie respiratorie croniche oppure malattie neuromuscolari, sono a maggiore rischio di forme gravi.

3. D: In che periodo dell’anno e’piu’ probabile sviluppare la bronchiolite?
R: Il periodo di maggio rischio comprende i mesi autunnali ed invernali, mentre il maggior numero di casi si verificano a Dicembre e Gennaio.

4. D: Chi causa la bronchiolite e come si trasmette?
R: Si tratta di un’infezione virale; esistono tanti virus che possono causarla, ma il più freqeunte è il virus respiratorio sinciziale. Questi virus sono molto contagiosi; la trasmissione avviene sia per via aerea, che per contatto diretto con le secrezioni nasali.

5. D: Come posso prevenirla?
R: Purtroppo non esistono vaccini per prevenirla (sono ancora in sperimentazione quelli contro il virus respiratorio sinciziale). I bambini a rischio di sviluppare forme gravi possono beneficiare di una terapia con un anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale (palivizumab). La principale strategia preventiva si basa sulle norme igieniche, ovvero lavaggio frequente delle mani ed evitare contatto con secrezioni infette. Il sovraffollamento, gli inquinanti ambientali e il fumo di sigaretta possono aumentare la probabilità di contrarre l’infezione e si associano a forme piu’ gravi. Di conseguenza, soprattutto nei periodi in cui questi virus circolano è buona norma evitare che i bambini sotto l’anno di vita frequentino luoghi molto affollati, soprattutto se vi è la presenza di altri bambini con infezioni delle vie aeree superiori; inoltre è molto importante evitare l’esposizione a fumo passivo ed inquinamento negli ambienti chiusi.

1. D: Come mi accorgo che mio figlio ha la bronchiolite?
R:  La bronchiolite interessa bambini sotto l’anno di vita. In genere il picco di gravita’ dei sintomi si raggiunge intorno al 3-5 giorno di malattia. Inizialmente si presenta con tosse e raffreddore, a volte rialzo febbrile. Dopo qualche giorno compare la difficoltà a respirare che si associa alla difficoltà ad alimentarsi.

2. D: Ci sono dei segni di allarme?
R: Bisogna fare attenzione allo stato di idratazione del bambino, alla sua capacita’ di alimentarsi e alla frequenza respiratoria.

3. D: Quando devo contattare il pediatra?
R: Quando il bambino ha la febbre, inizia a presentare difficoltà ad alimentarsi o inizia a respirare più velocemente del solito.

4. D: Quando devo portare il bambino in Pronto Soccorso?
R: E’ importante una valutazione presso un Pronto Soccorso pediatrico quando il bambino presenta una frequenza respiratoria molto elevata, oppure pause respiratorie, è sonnolento oppure è disidratato (bagna meno di 6 pannolini al giorno).

5. D: Come la curo?
R: Non esiste una terapia specifica per la bronchiolite, ma solo lavaggi nasali frequenti per liberare le prime vie aeree e controllo dell’alimentazione con pasti più piccoli e più frequenti e terapie di supporto che vengono effettuate in ambiente ospedaliero, qualora il bambino necessiti di ricovero (ossigenoterapia, fluidoterapia). E’ fondamentale osservare i bambini per riconoscere precocemente i segni di allarme.

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