L’apnea ostruttiva del sonno (OSA) in età pediatrica è una causa comune di disturbo respiratorio del sonno, associata a significativa morbilità. La polisonnografia notturna è il gold standard diagnostico, ma risulta dispendioso di tempo e risorse, c’è pertanto notevole interesse nell’esplorare l’utilizzo di strumenti semplificati.
La polisonnografia (PSG) è il principale strumento diagnostico nell’OSA, ma richiede tempo, competenze e risorse che frequentemente comportano ritardi diagnostici. È conseguentemente notevole l’interesse verso l’utilizzo della PSG ridotta per pazienti con sospetti disturbi respiratori del sonno. Tuttavia, l’utilizzo di test alternativi come la poligrafia respiratoria (RP) presenta limitazioni e può indurre una sottostima dell’indice di apnea-iponea (AHI) in quanto non vengono riconosciute le ipopnee associate ad arousals.
Recentemente è stato pubblicato un interessante studio su quarantacinque pazienti pediatrici con sospetta OSA senza comorbidità significative. L’obiettivo è determinare se l’uso del tempo di transito del polso (PTT) consenta il rilevamento degli arousals per implementare lo scoring delle ipopnee ad essi associate, e se la RP con PTT sia un metodo valido per diagnosticare l’OSA nei bambini rispetto alla PSG tradizionale eseguita in ospedale. Il PTT è l’intervallo tra la generazione della pressione del polso ed il suo arrivo in periferia, rilevato dall’impulso fotopletismografico. La velocità con cui viaggia l’onda di pressione arteriosa è direttamente proporzionale alla pressione sanguigna. Le alterazioni della pressione sanguigna, associate all’attivazione sottocorticale, possono essere riflesse da un calo del PTT con il potenziale beneficio di stimare la frammentazione del sonno senza la necessità del monitoraggio elettroencefalografico.
Tutti i pazienti inclusi (età media 8,8 anni, range 3-17 anni) hanno eseguito una polisonnografia in ospedalela ed i dati grezzi per l’analisi PSG o RP sono stati assegnati separatamente a due diversi tecnici del sonno accreditati per la refertazione secondo il “AASM Manual for the scoring of sleep and associated events”. Durante l’analisi dei dati RP, senza EEG disponibile, gli arousals necessari per soddisfare i criteri per il riconoscimento degli eventi di ipopnea sono stati definiti da un calo del PTT medio. Il PTT misura il tempo trascorso dal momento in cui viene rilevato un battito dal segnale ECG fino a quando si verifica lo slope crescente sull’onda del polso rilevata dall’ossimetro. Ogni diminuzione ≥30% del flusso d’aria è stata riconosciuta come ipopnea se era associata a desaturazione e/o a riduzione del PTT.
Quando si sono confrontati i risultati derivati da RP con PTT e quelli derivati da PSG, l’AHI derivato da RP con PTT era fortemente correlato all’AHI derivato da PSG. Non veniva inoltre evidenziata una sottostima dell’AHI a causa di mancato riconoscimento di ipopnee legate ad arousals e la differenza di AHI derivata dai risultati di RP con PTT e PSG era clinicamente non significativa. In conclusione questo studio mostra che l’utilizzo di RP con PTT può essere considerato un’alternativa diagnostica affidabile rispetto a PSG. Il ruolo del PTT incorporato con RP consiste nel ridurre al minimo la sottostima dell’AHI a causa di eventi di ipopnea associati ad arousals non riconosciuti.Bibliografia
Tammy Wy Cheung, David Sy Lam, P C Chan, P S Yau, K W Yeung. Comparing respiratory polygraphy with pulse transit time analysis versus overnight polysomnography in the diagnosis of obstructive sleep apnoea in children. Sleep Med 2021;81:457-462.
Recentemente è stato pubblicato un interessante studio su quarantacinque pazienti pediatrici con sospetta OSA senza comorbidità significative. L’obiettivo è determinare se l’uso del tempo di transito del polso (PTT) consenta il rilevamento degli arousals per implementare lo scoring delle ipopnee ad essi associate, e se la RP con PTT sia un metodo valido per diagnosticare l’OSA nei bambini rispetto alla PSG tradizionale eseguita in ospedale. Il PTT è l’intervallo tra la generazione della pressione del polso ed il suo arrivo in periferia, rilevato dall’impulso fotopletismografico. La velocità con cui viaggia l’onda di pressione arteriosa è direttamente proporzionale alla pressione sanguigna. Le alterazioni della pressione sanguigna, associate all’attivazione sottocorticale, possono essere riflesse da un calo del PTT con il potenziale beneficio di stimare la frammentazione del sonno senza la necessità del monitoraggio elettroencefalografico.
Tutti i pazienti inclusi (età media 8,8 anni, range 3-17 anni) hanno eseguito una polisonnografia in ospedalela ed i dati grezzi per l’analisi PSG o RP sono stati assegnati separatamente a due diversi tecnici del sonno accreditati per la refertazione secondo il “AASM Manual for the scoring of sleep and associated events”. Durante l’analisi dei dati RP, senza EEG disponibile, gli arousals necessari per soddisfare i criteri per il riconoscimento degli eventi di ipopnea sono stati definiti da un calo del PTT medio. Il PTT misura il tempo trascorso dal momento in cui viene rilevato un battito dal segnale ECG fino a quando si verifica lo slope crescente sull’onda del polso rilevata dall’ossimetro. Ogni diminuzione ≥30% del flusso d’aria è stata riconosciuta come ipopnea se era associata a desaturazione e/o a riduzione del PTT.
Quando si sono confrontati i risultati derivati da RP con PTT e quelli derivati da PSG, l’AHI derivato da RP con PTT era fortemente correlato all’AHI derivato da PSG. Non veniva inoltre evidenziata una sottostima dell’AHI a causa di mancato riconoscimento di ipopnee legate ad arousals e la differenza di AHI derivata dai risultati di RP con PTT e PSG era clinicamente non significativa. In conclusione questo studio mostra che l’utilizzo di RP con PTT può essere considerato un’alternativa diagnostica affidabile rispetto a PSG. Il ruolo del PTT incorporato con RP consiste nel ridurre al minimo la sottostima dell’AHI a causa di eventi di ipopnea associati ad arousals non riconosciuti.Bibliografia
Tammy Wy Cheung, David Sy Lam, P C Chan, P S Yau, K W Yeung. Comparing respiratory polygraphy with pulse transit time analysis versus overnight polysomnography in the diagnosis of obstructive sleep apnoea in children. Sleep Med 2021;81:457-462.
Articolo a cura di Vittorio Romagnoli
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