Autore: Antonino Francesco Capizzi
L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata da iperreattività ed ostruzione bronchiale reversibile. Tale condizione si manifesta clinicamente con episodi ricorrenti di respiro sibilante, tosse, dispnea (fiato corto) e sensazione di costrizione toracica.
Diagnosi dell’asma in età pediatrica. La spirometria
La diagnosi di asma prevede un’approfondita raccolta dell’anamnesi ed un accurato esame obiettivo. La diagnosi si basa su:
- Anamnesi dettagliata: Identificazione di fattori di rischio e gravità dei sintomi.
- Esame obiettivo: Rilevazione di segni clinici come sibili, tosse e dispnea.
- Spirometria: Esame non invasivo che misura la funzionalità respiratoria, confermando l’ostruzione reversibile.
-
- Può essere completata da test di broncodilatazione o provocazione bronchiale.
- Nei bambini sotto i 5 anni, tecniche alternative come RINT e FOT sono utilizzate per pazienti non collaborativi.
- Test allergometrici: Identificazione della sensibilità agli aeroallergeni.
Attraverso l’anamnesi si riuscirà a valutare la presenza di fattori di rischio per asma e la gravità della storia clinica della malattia. L’esame obiettivo permetterà (attraverso l’ispezione, la percussione e l’auscultazione del torace) di evidenziare eventuali segni di iperreattività ed ostruzione bronchiale (tosse, sibili e dispnea), che potrebbero essere assenti alla visita, qualora il piccolo sia in buone condizioni cliniche. La spirometria, basale e con test di broncoreversibilità, può dimostrare l’ostruzione reversibile delle vie aeree, confermando la diagnosi di asma. L’esecuzione di test allergometrici può dimostrare la presenza di sensibilità verso gli aeroallergeni.
La spirometria e i parametri più importanti da valutare
La spirometria misura i principali parametri respiratori per valutare il grado di ostruzione bronchiale:
- Capacità Vitale Forzata (FVC): Quantità massima di aria espirata.
- Volume Espiratorio Forzato in un secondo (FEV1): Indica la gravità dell’ostruzione.
- Indice di Tiffenau (FEV1/FVC): Sensibile alla limitazione del flusso.
- Picco di flusso espiratorio (PEF): Velocità massima del flusso espirato.
La spirometria è una procedura non invasiva, che consente di misurare la funzionalità respiratoria e dare informazioni essenziali alla diagnosi del deficit respiratorio di tipo ostruttivo nel bambino asmatico. Inoltre, è utile a monitorare lo sviluppo delle vie aeree nei pazienti e a verificare gli effetti terapeutici di un trattamento.
La sua esecuzione richiede una minima collaborazione: il bambino dopo alcuni respiri a volume corrente inspira rapidamente fino alla capacità polmonare totale (TLC= capacità polmonare totale), seguita da un’espirazione rapida e forzata fino al raggiungimento del volume residuo (RV). La prova si conclude con un’inspirazione rapida fino a raggiungere TLC.
I principali parametri che vengono valutati durante l’esecuzione della spirometria sono:
- Capacità Vitale Forzata (FVC): massimo volume di aria espirato a partire da un’inspirazione massimale fino al livello del Volume Residuo (RV) non eliminabile.
- Volume Espiratorio Forzato in un secondo (FEV1): volume di aria espirato nel primo secondo di un’espirazione forzata. E’ un parametro sforzo dipendente ed indica il grado di ostruzione bronchiale.
- Indice di Tiffenau (FEV1/FVC): è il rapporto tra il volume espirato in 1 secondo e la capacità vitale forzata. E’ sensibile alla limitazione del flusso delle vie aeree nelle patologie ostruttive e correla con la gravità di asma.
- Picco di flusso espiratorio (PEF): è la velocità massima del flusso espirato dai polmoni in corso di una espirazione forzata, dopo un’inspirazione completa. E’ un indice legato allo stato di resistenza delle vie aeree. Il misuratore di PEF potrebbe essere utile a monitorare anche a domicilio l’andamento della malattia asmatica. Tuttavia, dipendendo dallo sforzo del paziente, ha un limitato valore diagnostico: necessita di adeguata preparazione del paziente e manca della standardizzata interpretazione dei risultati.
Grazie alla spirometria, è possibile sostanzialmente identificare, oltre al normale, tre pattern di disfunzione ventilatoria: di tipo ostruttivo, restrittivo e misto. E’ possibile identificare anche una condizione di ostruzione al flusso di aria, sia extra che intratoracica.
Il testi di broncodilatazione mediante salbutamolo e il test da sforzo
Dopo aver valutato la funzionalità respiratoria in condizioni basali, è possibile, a completamento diagnostico, sottoporre il paziente al test di broncodilatazione, mediante somministrazione del beta2-agonista (salbutamolo) a rapida durata d’azione, oppure al test provocazione bronchiale, mediante test da sforzo sul tapis roulant.
La spirometria nei bambini con meno di 5 anni
Dato che l’esecuzione di una spirometria standard in pazienti di età inferiore a 5 anni potrebbe essere difficoltosa, negli anni sono state introdotte diverse procedure (come ad esempio la tecnica dell’interruzione di flusso o RINT e la tecnica delle oscillazioni forzate o FOT) utili a valutare la funzionalità respiratoria anche nel paziente non collaborante.
Quando è necessario il ricovero in ospedale di un bambino che ha avuto un attacco d’asma
Un attacco asmatico in età pediatrica richiede il ricovero in ospedale quando:
- I Sintomi gravi persistono nonostante la terapia “al bisogno”:
-
- Difficoltà respiratoria severa.
- Incapacità di pronunciare frasi complete.
- Colorito pallido o bluastro della pelle.
- I Parametri vitali sono compromessi:
-
- Saturazione di ossigeno (SpO₂) < 95%.
- PEF < 50% del valore predetto.
- C’è una storia clinica di riacutizzazioni gravi: Necessità di intubazione o ricovero intensivo.
Se nonostante la terapia “di fondo” (quella che il paziente esegue ogni giorno, anche quando “sta bene” al fine di prevenire una riacutizzazione della sintomatologia respiratoria) il bambino ha un attacco d’asma (difficoltà respiratoria, respiro rumoroso) è necessario somministrare immediatamente la terapia “al bisogno” che ha prescritto lo specialista (broncodilatatore e cortisone per via inalatoria) in occasione dell’ultima valutazione.
Se nonostante ciò la difficoltà respiratoria e/o il respiro rumoroso non migliorano, il bimbo riesce a pronunciare solo poche parole o frasi, presenta colorito pallido o bluastro della pelle, dirigersi immediatamente verso il Pronto Soccorso più vicino. Ivi, verrà valutato dal personale medico presente, che deciderà di ricoverare il paziente con riacutizzazione asmatica secondo i seguenti criteri di ospedalizzazione (descritti sulle recenti raccomandazioni GINASMA 2024):
- parametri vitali compromessi alla valutazione medica (SpO2 < 95%, PEF <50% del predetto, frequenza respiratoria incrementata per età) e/o significative alterazioni dei volumi e flussi respiratori spirometrici, nonostante adeguato trattamento della riacutizzazione
- storia di grave riacutizzazione asmatica, con necessità di intubazione e ricovero in terapia intensiva
- presenza di alcuni fattori individuali e ambientali di rischio (vedi Tabella 1)
- recente necessità di modificare la terapia per asma, incrementando il dosaggio e/o aggiungendo farmaci.
Tabella 1: fattori individuali e ambientali di rischio per l’insorgenza di asma bronchiale
- Fattori Individuali – Fattori Ambientali
- Predisposizione genetica, Allergeni
- Atopia, Sostanze di uso professionale
- Iperreattività bronchiale, Fumo di tabacco
- Obesità, Inquinamento atmosferico e condizioni climatiche
- Genere, Infezione delle vie aeree
- Etnia, Abitudini alimentari
- Età, Farmaci
- Fattori socio-economici e stili di vita
- Stress e fattori psico-sociali
- Fonte: Ginasma
L’asma pediatrica richiede un’attenzione multidisciplinare per prevenire le riacutizzazioni e garantire una qualità di vita ottimale. Riconoscere tempestivamente i sintomi, utilizzare strumenti diagnostici come la spirometria e sapere quando rivolgersi al Pronto Soccorso sono passaggi fondamentali per gestire efficacemente la patologia.
No metadata found.