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Allergeni respiratori perenni e stagionali. Quali sono Prick Test Cutanei IgE

Gli allergeni respiratori o inalanti sono sostanze che, quando inalate, possono causare reazioni allergiche con comparsa di sintomi quali prurito agli occhi ed al naso, lacrimazione, scolo di muco, tosse e attacchi acuti di asma. Nei soggetti allergici ad una o più di queste sostante è fondamentale limitarne quanto più possibile l’esposizione per migliorare il controllo dei sintomi. 

Quali sono gli allergeni inalanti. Gli allergeni perenni, gli allergeni stagionali. Prick Test e IgE per la diagnosi

Gli allergeni respiratori inalanti sono numerosi e si suddividono in due categorie principali: allergeni perenni e allergeni stagionali. Gli allergeni perenni includono acari della polvere, peli di animali domestici, muffe, che sono presenti nell’ambiente tutto l’anno. Gli allergeni stagionali, invece, comprendono pollini, erbe e fiori, che si diffondono nell’aria durante specifici periodi dell’anno. Vediamo ora un elenco dei principali allergeni respiratori: 

  1. Acari: sono creature microscopiche invisibili ad occhio nudo, che si nutrono di scaglie di pelle di uomini e animali. Gli acari si annidano principalmente nella polvere degli ambienti confinati. Una grande concentrazione è riscontrabile in particolare in materassi, poltrone, tappeti e altre suppellettili. Le condizioni ottimali di crescita sono un’umidità relativa tra il 60 e l’80% e una temperatura di 18-24°C. Per ridurre l’esposizione agli acari è necessario ridurre l’umidità nell’ambiente e la temperatura, lavare frequentemente la biancheria del letto con acqua a temperatura >60°C, esporre gli effetti letterecci alla luce del sole, rivestire materassi e cuscini con fodere di tessuto antiacaro, asportare quotidianamente la polvere dalle superfici con panni umidi, arieggiare quotidianamente gli ambienti, evitare la presenza di tappeti, tende, giocattoli, peluche, libri, giornali , soprattutto in camera da letto
  2. Peli e derivati epidermici di animali domestici: sono rilasciati da saliva, forfora e urina di cani, gatti, uccelli e scarafaggi. Una volta essiccati e frammentati, rimangono sospesi in aria nella polvere. Quando precipitano, si accumulano nei vestiti, negli imbottiti, in tende e tappeti, dove permangono a lungo, anche dopo che l’animale è stato allontanato. Per ridurre l’esposizione è necessario allontanare l’animale (evitare la presenza in ambiente domestico o, se non possibile, quantomeno nella camera del bambino) e pulire a fondo i locali.
  3. Muffe: sono funghi microscopici che producono particelle di piccole dimensioni (spore) che si disperdono nell’aria principalmente in estate e in autunno. Le muffe proliferano in ambienti umidi e scarsamente ventilati (bagno, cucina, garage) e tendono a svilupparsi più rapidamente con un clima caldo-umido. Per ridurre l’esposizione è necessario assicurarsi che i muri esterni, le fondamenta, i sottotetti siano isolati e ben ventilati, mantenere all’interno dell’abitazione livelli di umidità <50% anche attraverso l’utilizzo di deumidificatori, aerare frequentemente gli ambienti, eliminare le macchie di muffa, rinvasare, spostare o innaffiare le piante ornamentali con attenzione, lavare regolarmente le tende della doccia, il lavandino, la vasca e le pareti di bagno e cucina con candeggina.
  4. Pollini: sono particelle invisibili rilasciate nell’aria da alberi, erbe e fiori. La loro concentrazione è massima durante la stagione primaverile. Per ridurre l’esposizione è suggerito tenere chiuse porte e finestre durante la stagione dei pollini, evitare di uscire all’aperto durante le giornate e/o le ore di picco del polline, fare la doccia e cambiare i vestiti dopo essere stati all’aperto, asciugare la biancheria al chiuso per evitare che si depositi polline sui tessuti.

 

Prick test cutanei per le allergie respiratorie e dosaggio IgE

 

I principali test utili per la diagnosi delle allergie agli inalanti sono i test cutanei (prick test) o il prelievo ematico per il dosaggio delle IgE. I test cutanei (prick test) vengono eseguiti applicando una piccola quantità di allergene sulla pelle dell’avambraccio che viene quindi fatta penetrare nei primi strati cutanei attraverso l’utilizzo di una lancetta appuntita. Il test risulta quindi positivo se compare un pomfo (rigonfiamento e/o arrossamento). Il prelievo ematico per il dosaggio delle IgE per inalanti permette invece di misurare la quantità di anticorpi IgE nel sangue in risposta a specifici allergeni.

 

Revisore: Valentina Agnese Ferraro, MD PhD, UOSD Pneumologia e Allergologia Pediatrica, Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino, Azienda Ospedale Università di Padova

Ultimo aggiornamento 2024

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