L’asma è una malattia cronica molto comune, con una incidenza tra le donne gestanti intorno all’8-13%. Riacutizzazioni e scarso controllo dei sintomi comportano frequentemente il ricorso a terapie antibiotiche e al taglio cesareo, alterando così la fisiologica traslocazione dei lattobacilli materni, che è più significativa nel corso del terzo trimestre di gravidanza.
Inoltre, è ormai noto che asma grave e non controllato sia più spesso associato a basso peso alla nascita.
Martin et al hanno dimostrato in un loro recente studio la presenza di un minor numero di lattobacilli nelle feci dei maschi nati a termine di gravidanza da madri asmatiche, rispetto alle femmine.
Sulla scorta di queste evidenze, Koleva et al hanno condotto un ampio studio che ha coinvolto 1021 madri e i loro figli partecipanti al CHILD study (Canadian Healthy Infant Longitudinal Developmnet). Gli obiettivi dello studio sono stati quelli di determinare: 1) se il genere Lactusbacillus era meno rappresentato nel microbiota fecale dei figli di madri asmatiche; 2) se questa riduzione differiva tra i due sessi; infine, quello di 3) mettere in luce se l’asma materno ha un ruolo nel fetal programming, indipendente dalla modalità del parto, ma supportato da eventuali comorbidità materne quali il sovrappeso e l’atopia.
Sono stati raccolti i campioni di feci di lattanti al 3° e 4° mese di vita e successivamente sottoposti a processi di estrazione e sequenziamento del Dna. Sesso, etnia, sovrappeso e atopia materna, modalità del parto, allattamento e terapia antibiotica intrapartum sono state considerate come variabili associate. Dai risultati è emerso che i figli di madri asmatiche, specie se maschi caucasici, ospitavano nel loro microbiota fecale un quantitativo inferiore di Lattobacilli, riduzione che era più significativa in presenza di sovrappeso o storia di atopia materna. Tale riduzione non è risultata correlata alla modalità del parto, al tipo di allattamento e all’eventuale uso di antibiotici intrapartum.
È ormai noto da tempo l’importante ruolo dei batteri appartenenti alla specie Lactobacillus nel promuovere la sintesi di fattori di crescita e immunologici nel latte materno, incrementare i livelli di citochine anti-infiammatorie nel sangue cordonale, ed in epoca post-natale nel favorire la crescita ponderale.
Differentemente, nelle femmine è stata riscontrata una riduzione dei batteri appartenenti alla specie Megasphaera ed un aumento di Bacteroidaceae. Ricordiamo come i Bacterioides sono in grado di produrre Proprionato che viene utilizzato dal fegato nei processi di gluconeogenesi, ha proprietà antiinfiammatorie e ha mostrato un effetto protettivo nei confronti dell’asma allergico nei modelli murini.
Questo studio per la prima volta fornisce un’importante evidenza sul ruolo di programming fetale dell’asma materno sulla composizione del microbiota intestinale del nascituro, che non può essere attribuito alla modalità del parto, né al tipo di allattamento o all’uso di antibiotici, e con implicazioni differenti nei due sessi.
Martin et al hanno dimostrato in un loro recente studio la presenza di un minor numero di lattobacilli nelle feci dei maschi nati a termine di gravidanza da madri asmatiche, rispetto alle femmine.
Sulla scorta di queste evidenze, Koleva et al hanno condotto un ampio studio che ha coinvolto 1021 madri e i loro figli partecipanti al CHILD study (Canadian Healthy Infant Longitudinal Developmnet). Gli obiettivi dello studio sono stati quelli di determinare: 1) se il genere Lactusbacillus era meno rappresentato nel microbiota fecale dei figli di madri asmatiche; 2) se questa riduzione differiva tra i due sessi; infine, quello di 3) mettere in luce se l’asma materno ha un ruolo nel fetal programming, indipendente dalla modalità del parto, ma supportato da eventuali comorbidità materne quali il sovrappeso e l’atopia.
Sono stati raccolti i campioni di feci di lattanti al 3° e 4° mese di vita e successivamente sottoposti a processi di estrazione e sequenziamento del Dna. Sesso, etnia, sovrappeso e atopia materna, modalità del parto, allattamento e terapia antibiotica intrapartum sono state considerate come variabili associate. Dai risultati è emerso che i figli di madri asmatiche, specie se maschi caucasici, ospitavano nel loro microbiota fecale un quantitativo inferiore di Lattobacilli, riduzione che era più significativa in presenza di sovrappeso o storia di atopia materna. Tale riduzione non è risultata correlata alla modalità del parto, al tipo di allattamento e all’eventuale uso di antibiotici intrapartum.
È ormai noto da tempo l’importante ruolo dei batteri appartenenti alla specie Lactobacillus nel promuovere la sintesi di fattori di crescita e immunologici nel latte materno, incrementare i livelli di citochine anti-infiammatorie nel sangue cordonale, ed in epoca post-natale nel favorire la crescita ponderale.
Differentemente, nelle femmine è stata riscontrata una riduzione dei batteri appartenenti alla specie Megasphaera ed un aumento di Bacteroidaceae. Ricordiamo come i Bacterioides sono in grado di produrre Proprionato che viene utilizzato dal fegato nei processi di gluconeogenesi, ha proprietà antiinfiammatorie e ha mostrato un effetto protettivo nei confronti dell’asma allergico nei modelli murini.
Questo studio per la prima volta fornisce un’importante evidenza sul ruolo di programming fetale dell’asma materno sulla composizione del microbiota intestinale del nascituro, che non può essere attribuito alla modalità del parto, né al tipo di allattamento o all’uso di antibiotici, e con implicazioni differenti nei due sessi.
Fonte:
Petya T. Koleva , Hein M. Tun et al. Sex-specific impact of asthma during pregnancy on infant gut microbiota. Eur Respir J 2017; 50: 1700280
Articolo a cura di Paola Alga
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