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Dispnea da sforzo: quando è asma e quando nasconde altre patologie?

A chiarire i dubbi che riguardano la Dispnea da sforzo, un esperto noto a livello nazionale, il Professor Attilio Turchetta, responsabile dell’Unità di Medicina dello Sport del Bambino Gesù di Roma.

1) D: Nella maggior parte dei centri non vi è la possibilità di effettuare un test cardio-polmonare completo per studiare la sintomatologia da sforzo e pertanto viene effettuato unicamente il test
della corsa con la valutazione spirometrica. Ritiene che tale metodica sia pericolosa? Quanto ritiene necessario effettuare un ECG almeno prima di intraprendere tale test? Tra i test da stimolo indiretti, quale ritiene più sicuro dal punto di vista cardiologico tra il test della corsa ed il test al mannitolo?
R: Se stiamo parlando di sicurezza da un punto di vista cardiaco il test da sforzo per broncostimolazione è sicuro. È un test sottomassimale (la FC dovrebbe essere intorno all’80% della massimale teorica per l’età) e di breve durata (6 minuti). Il medico è sempre presente durante il test e può interrompere in qualsiasi momento si dovessero presentare sintomi.  Avere un ECG potrebbe essere utile, e se il bambino fa sport probabilmente lo ha effettuato in precedenza. Quindi non penso sia necessario, o utile, fare una graduatoria di sicurezza tra test da sforzo e test al mannitolo.

2) D: Ritiene una buona pratica effettuare la premedicazione con salbutamolo nei soggetti che presentano unicamente dispnea e/o tosse da sforzo o sarebbe meglio stabilire comunque una terapia di fondo con cortisonico inalatorio?
R: Se il sintomo principale, o unico, è l’asma da sforzo è necessaria solo la premedicazione pre -sport.

3) D: La prevalenza di asma tra la popolazione obesa è in aumento. Ma in letteratura vi sono ancora controversie e bisogna ancora chiarire se vi è una reale prevalenza in aumento dell’asma o se, aumentando la prevalenza di obesità nella popolazione pediatrica, i sintomi in aumento siano correlabili ad uno scarso allenamento. Quanto possono aiutarci i test di iperreattività bronchiale a comprendere se un bambino obeso che presenta sintomi respiratori sia realmente asmatico?
R: La differenza in questione, per quanto riguarda il bambino obeso, è che l’affanno sotto sforzo è molto frequente e praticamente mai associato a tosse o sibili, che sono i sintomi principali dell’asma da sforzo. Se proprio non si riesce a fare una distinzione clinica (talora possiamo trovarci di fronte ad un bambino obeso, allergico e quindi può essere più complicato) un test di broncostimolazione permetterà di fare una diagnosi corretta.

4) D: Quali sono i segni e/o sintomi che ci possono far sospettare un problema cardiaco in un soggetto che presenta sintomi respiratori con lo sforzo? Ci sono riscontri anamnestici (tempo di insorgenza, gravità, ripetibilità..) o clinici utili a differenziare asma da sforzo da altre patologie?
R: Fortunatamente le malattie congenite cardiache ormai riconoscono una diagnosi molto precoce, spesso in età prenatale. La presenza di soffi cardiaci sospetti o di polsi femorali poco presenti (una visita completa prima del test da sforzo è sempre necessaria) può orientare sulla necessità di eseguire un approfondimento cardiologico.

5) D: Cosa ci aiuta per distinguere l’asma da sforzo dalla disfunzione delle corde vocali (VCD)?
R: La storia di un bambino con stridore da sforzo, spesso accompagnato da tosse orienta verso la disfunzione delle corde vocali già dall’anamnesi. Se si esegue un test da sforzo ed è presente il sintomo, l’immediata esecuzione di un esame spirometrico permetterà, per le particolari caratteristiche della curva inspiratoria ed espiratoria, di sospettare la diagnosi di VCD

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