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FAQ: Domande & risposte. Terapia della Polmonite

Questo mese parliamo di TERAPIA… POLMONITE!

1) D: Quali terapie esistono per la polmonite?

R: Il trattamento delle polmoniti in età pediatrica è essenzialmente una terapia antibiotica “empirica”, ovvero basata sull’esperienza clinica e in accordo con quanto indicato attualmente dalle principali linee guida internazionali.
Le polmoniti più frequenti nei bambini, senza una patologia di base, sono le cosiddette “polmoniti acquisite in comunità” (CAP dall’inglese Community Acquired Pneumonia), cioè acquisite al di fuori dell’ambiente ospedaliero. Le CAP sono causate da differenti virus e/o batteri che non si possono generalmente distinguere dal punto di vista clinico e radiologico. La difficoltà nell’identificare l’agente causale della CAP giustifica l’opportunità di iniziare una terapia antibiotica, tenendo conto di alcuni fattori, quali: l’età del bambino, la coesistenza di altre malattie (ad esempio: deficit immunitari, diabete, malattie croniche) e la gravità della CAP (forma lieve, moderata o grave).
In generale, il batterio più comune in bambini di età compresa tra 2 mesi e 5 anni, è lo Streptococcus pneumoniae e la corretta terapia indica l’amoxicillina (associata eventualmente all’acido clavulanico) come antibiotico di prima scelta. Nei bambini di età maggiore a 5 anni e nei casi di incompleta o mancata risposta clinica dopo 48-72 ore di terapia antibiotica con amoxicillina, è indicata la somministrazione di un altro tipo di antibiotico, nel sospetto che la CAP sia stata causata ad alcuni agenti definiti  “atipici” (Mycoplasma pneumoniae o Chlamydia pneumoniae); in questi casi, gli antibiotici  di scelta sono l’azitromicina oppure la claritromicina, entrambi appartenenti alla classe di antibiotici denominati “macrolidi”.
Nella terapia della CAP occorre anche considerare i cosiddetti “trattamenti sintomatici aggiuntivi” , come l’uso degli antipiretici (paracetamolo o ibuprofene) in caso di febbre elevata o dei probiotici (fermenti lattici) da assumere in caso di diarrea o disturbi gastrointestinali come conseguenza della terapia antibiotica.

2) D: Posso curare il mio bambino a casa?

R: In presenza di un ambiente familiare adeguato e in assenza di difficoltà respiratoria, i bambini affetti da CAPpossono essere curati a domicilio.
Il ricovero in ospedale è indicato soltanto per una minoranza di bambini affetti da CAP con le seguenti caratteristiche: mancata risposta alle usuali terapie antibiotiche, saturazione di ossigeno inferiore al 93% in aria ambiente, disidratazione, vomito, incapacità di assumere farmaci per bocca e necessità di terapie per via endovenosa e/o ossigenoterapia.

3) D: Esistono terapie preventive per la CAP?

R: In generale, è buona abitudine rispettare le comuni norme igieniche, come lavarsi frequentemente le mani ed evitare i contatti con soggetti ammalati.
Nei lattanti, l’allattamento al seno sembrerebbe ridurre in modo significativo l’incidenza di CAP. In generale, l’esposizione a fumo passivo in ambiente domestico costituisce un importante fattore di rischio per patologie delle vie respiratorie, aumentando il rischio di CAP.
Alcune forme di CAP possono essere prevenute grazie all’uso di specifici vaccini, in particolare l’anti-Pneumococco, l’anti-Haemophilus Influenzae (Hib) e l’anti-influenzale.

4) D: Esiste qualche terapia per la polmonite da SARS-COV-2?

R: Al momento le uniche armi disponibili per prevenire l’infezione da SARS-CoV-2 nei bambini sono rappresentate dal distanziamento sociale, l’uso della mascherina al di sotto dei 6 anni d’età e il frequente e corretto lavaggio delle mani con acqua e sapone o disinfettante alcolico. Poiché nella maggior parte dei casi si tratta di manifestazioni lievi di malattia, è sufficiente una terapia di supporto (antipiretici) insieme all’isolamento domiciliare. Nei casi di bambini ricoverati in ospedale può essere necessaria la reidratazione per via endovenosa e nei casi più severi si può ricorrere all’ossigenoterapia. Nel sospetto di una concomitante infezione batterica il medico prescriverà un ciclo di terapia antibiotica “empirica”. Ad oggi purtroppo non ci sono ancora dati sufficienti nella popolazione pediatrica per intraprendere cure specifiche nei casi di infezione da SARS-CoV-2. Infine, è necessario attendere lo sviluppo di vaccini per COVID-19 in età pediatrica, che verosimilmente saranno disponibili in un futuro non troppo lontano.

 

Articolo a cura di Giulia Roberto e Annamaria Sapuppo

 

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