Il vaccino con BCG è attualmente l’unico disponibile nella lotta alla Tubercolosi, con diversi limiti. Istituito nel 1921, è caduto in un sonno profondo da cui si spera si possa presto risvegliare grazie al bacio della biotecnologia.
La Tubercolosi esiste fin dagli albori della civiltà umana ed è entrata nella tradizione popolare per la sua presenza ingombrante in ogni epoca storica (dai faraoni alla “gelida manina” di Mimì nella Bohème). Nei nostri Paesi è un’emergenza limitata, ma non possiamo chiudere gli occhi davanti al fatto che quasi un terzo della popolazione mondiale ne è affetto e circa 2 milioni di persone muoiono ogni anno per questa malattia spesso inesorabile.
Il vaccino BCG è costituito da un ceppo vivo attenuato, per cui il primo limite è l’impossibilità di utilizzo nei lattanti con HIV, in cui può replicare e determinare malattia. Il secondo limite è la variabilità della sua efficacia protettiva, un po’ più alta nei bambini (intorno al 50%) rispetto agli adulti. C’è dunque ancora spazio per un miglioramento, eppure la ricerca in questo campo dorme da quasi 100 anni, forse anche per gli alti costi di produzione per un prodotto di scarso valore commerciale.
Un piccolo segno di risveglio imminente potrebbe essere il ceppo VPM1002 (BCG ΔureC::hly), un ceppo ricombinante che mira ad aumentare l’immunogenicità e la sicurezza del ceppo nativo, così da poter essere utilizzato anche nei bimbi HIV+. Trial di fase II sono attualmente in corso e si auspica la sua uscita sul mercato nei prossimi 5 anni, allo scoccare dei 100 anni di sonno del BCG. Su queste basi, un’ulteriore modifica del ceppo ricombinante potrebbe migliorarne ancora l’efficacia, dando la sveglia finale allo sviluppo di un vaccino estremamente importante nella lotta a questa antica malattia che non vuole mollare la presa.
Che fare con il “vecchio” BCG? Sicuramente non andrà in pensione, ma continuerà a svolgere diligentemente il suo lavoro in attesa di nuovi e definitivi sviluppi, anche se con il tempo il suo impiego è stato fortemente ridimensionato.
La speranza nel prossimo futuro è che questa Bella Addormentata, dopo esser stata risvegliata, non si assopisca di nuovo per altri 100 anni, ma continui ad essere attiva nello sviluppo di vaccini di 2^ o 3^ generazione, probabilmente unica chance attualmente pensabile per ridurre la diffusione della TBC.
Fletcher HA. Sleeping beauty and the story of the Bacille Calmette-Guérin vaccine. mBio 7(4):e01370-16. doi:10.1128/mBio.01370-16
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