Autori: Alessia Mariani e Martina Meocci
Le malattie polmonari interstiziali infantili (chILD) rappresentano un gruppo eterogeneo di disturbi respiratori rari che colpiscono la popolazione pediatrica e possono condurre a fibrosi polmonare. La fibrosi, pur essendo una causa principale di morte nelle malattie polmonari interstiziali (ILD) nell’adulto, è un evento meno comune nei bambini, con dati clinici ancora limitati e pochi studi prospettici sistematici. I registri suggeriscono che molti pazienti diagnosticati con chILD continuano ad avere una malattia potenzialmente progressiva o fibrosante nell’età adulta. Vi è una necessità di una maggiore conoscenza del chILD tra gli pneumologi per ottimizzare il passaggio delle cure dalle strutture pediatriche a quelle adulte. Queste condizioni, spesso di natura genetica, pongono sfide diagnostiche e terapeutiche considerevoli, data la difficoltà nel riconoscere la progressione della malattia e nell’implementare trattamenti tempestivi ed efficaci. Per gli operatori sanitari, è fondamentale acquisire una conoscenza approfondita della fibrosi polmonare nei bambini, comprendere i meccanismi patologici e le opzioni di trattamento disponibili, nonché partecipare attivamente alla definizione di linee guida per la gestione di questa complessa condizione dall’infanzia fino all’età adulta.
La Fibrosi Polmonare nei Bambini: Definizione e Diagnosi
La fibrosi polmonare è definita istopatologicamente come un accumulo anomalo di collagene e fibroblasti che porta alla perdita di tessuti funzionali per lo scambio gassoso, con conseguente rimodellamento del parenchima polmonare. Nei bambini, i segni radiologici di fibrosi includono la bronchiectasia da trazione, la bronchioloectasia e il tipico aspetto di “honeycombing” nelle immagini TC. Tuttavia, la diagnosi di fibrosi polmonare nei bambini è complessa: il continuo sviluppo polmonare durante l’infanzia, associato alla difficoltà nell’eseguire prove di funzionalità respiratoria sotto i 6 anni, rende difficile monitorare e identificare precocemente un peggioramento della funzione polmonare. La definizione di fibrosi progressiva nei bambini è quindi ancora oggetto di studio, con criteri che si differenziano da quelli applicati agli adulti.
In molti casi, la fibrosi si sviluppa lentamente, ma in alcune malattie genetiche, come quelle legate a mutazioni dei geni ABCA3 o SFTPC, può evolvere più rapidamente. Sebbene alcuni bambini possano risolvere la malattia senza sintomi persistenti, altri potrebbero manifestare infiammazione cronica che porta alla fibrosi polmonare. Questo rende la gestione di chILD particolarmente difficile, poiché non esiste ancora un protocollo clinico universalmente accettato per identificare e trattare la fibrosi polmonare nei pazienti pediatrici.
I Disturbi Parenchimali e il Ruolo delle Malattie Genetiche nelle chILD
Le malattie genetiche sono una delle principali cause di chILD. Mutazioni nei geni per ABCA3, un trasportatore di surfattante, e per la proteina SP-C, sono tra le più comuni e sono associate a disturbi respiratori che vanno dalla sindrome da distress respiratorio neonatale, alla fibrosi polmonare cronica che può manifestarsi in adolescenza o anche in età adulta. La carenza di ABCA3, in particolare, è spesso correlata con un quadro di malattia polmonare interstiziale grave che può peggiorare con l’età, portando a fibrosi polmonare in alcuni casi.
Altri disturbi genetici, come la sindrome da disfunzione di SP-C, causano la formazione di opacità a vetro smerigliato nelle TC toraciche dei neonati e possono evolvere in fibrosi polmonare cronica. La gestione di questi pazienti richiede un approccio multidisciplinare che includa una diagnosi genetica accurata, un monitoraggio costante e trattamenti mirati, che potrebbero prevedere l’uso di terapie immunosoppressive o anti-infiammatorie.
Malattie Sistemiche e Fibrosi Polmonare nei Bambini
Anche le malattie sistemiche possono influire significativamente sulla salute polmonare dei bambini, con un fenotipo polmonare predominante che si manifesta inizialmente in alcuni casi. Disturbi come il lupus eritematoso sistemico (LES), la dermatomiosite giovanile (JDM) e la sclerosi sistemica giovanile (jSSc) sono frequentemente associati a malattia polmonare interstiziale nei bambini, con conseguente fibrosi polmonare. La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono essenziali per ridurre la mortalità e morbilità, nonché per prevenire il danno polmonare irreversibile.
Trattamento di supporto, Diagnosi, Terapie e Prospettive future
Il trattamento di chILD fibrosante nei bambini è ancora in fase di sviluppo, con pochi studi clinici randomizzati controllati che ne supportano la pratica. La gestione di questi pazienti è incentrata su trattamenti di supporto, come ossigeno supplementare, ventilazione assistita e supporto psicosociale, ma anche su farmaci immunosoppressori, come il micofenolato mofetile e il rituximab, che sono utilizzati in alcune forme di chILD correlate a malattie autoimmuni.
Un recente studio di fase II ha testato l’efficacia dell’idrossiclorochina nei bambini con chILD fibrosante, ma i risultati non sono stati sufficienti per considerare questo farmaco come una terapia standard. Tuttavia, altri agenti come il nintedanib hanno mostrato buone risposte in termini di sicurezza e tollerabilità, con alcuni segni di miglioramento nella capacità vitale forzata, suggerendo che potrebbero esserci sviluppi promettenti in questo campo.
Verso la Diagnosi Precoce e Trattamenti e Terapie Personalizzate della Fibrosi Polmonare nei Bambini
La ricerca sulle malattie polmonari interstiziali infantili sta facendo progressi significativi, ma rimangono molte sfide, soprattutto nella definizione di criteri diagnostici standardizzati e nell’individuazione di trattamenti efficaci per la fibrosi polmonare progressiva. È fondamentale che i professionisti della salute, in particolare gli pneumologi pediatrici, acquisiscano una maggiore consapevolezza delle implicazioni genetiche e cliniche di chILD, per garantire che i bambini ricevano diagnosi tempestive e trattamenti adeguati.
Il futuro della ricerca si concentra su terapie personalizzate, come la ciclosporina A per le mutazioni di ABCA3, e su approcci innovativi come la terapia genica e la tecnologia delle cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC), che potrebbero rappresentare la chiave per sviluppare nuovi trattamenti per le malattie polmonari monogenetiche. È necessario un impegno costante per migliorare la comprensione della fibrosi polmonare nei bambini, per offrire loro una migliore qualità di vita e prospettive terapeutiche più promettenti.
In conclusione, il trattamento delle malattie polmonari interstiziali infantili richiede un approccio integrato che comprenda una diagnosi precoce, una gestione clinica avanzata e il coinvolgimento in studi di ricerca innovativi. Solo attraverso la collaborazione tra pediatri, pneumologi e ricercatori sarà possibile migliorare il trattamento e la prognosi per questi giovani pazienti, garantendo una transizione senza soluzione di continuità verso le cure in età adulta.
Bibliografia: Pulmonary fibrosis may begin in infancy: from childhood to adult interstitial lung disease. Griese M, et al. Thorax 2024;79:1162–1172. doi:10.1136/thorax-2024-221772
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