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Tosse Cronica, strumenti di diagnosi e terapia

A chiarire i dubbi che riguardano il tema di questo mese, Tosse cronica, un esperto noto a livello nazionale, il Professor Ahmad Kantar, responsabile dell’Unità di Pediatria e Allergologia Pediatrica del Policlinico San Pietro di Bergamo

1) D: Quali informazioni possiamo ricavare da una spirometria in un bambino con tosse cronica? A cosa dobbiamo porre maggior attenzione?
R: La spirometria è il metodo più comune per studiare la funzionalità respiratoria e costituisce un metodo diagnostico per l’asma bronchiale. Quest’ultima è una delle principali cause di tosse cronica.
La morfologia della curva flusso-volume della spirometria può essere d’aiuto alla localizzazione di ostruzioni nelle vie aeree e, in certi casi, anche per diagnosi di tracheo-broncomalacia.

2) D: Quanto è giusto pensare al reflusso gastro-esofageo in bambini con tosse cronica che non hanno altri segni e/o sintomi riferibili all’apparato respiratorio? Ha un senso effettuare una terapia antireflusso per un’eventuale diagnosi ex-adjuvantibus?
R: Date le discordanze circa la correlazione tra tosse cronica e reflusso gastro-esofageo, la letteratura scientifica raccomanda di non sottoporre i bambini con tosse cronica a terapia anti reflusso in mancanza di segni clinici caratteristici. In aggiunta, è ancora da accertare se il trattamento del reflusso sia in grado di risolvere la tosse nei bambini. E’ necessario inoltre, valutare sempre il rapporto tra benefici ed effetti collaterali nell’utilizzo di alcuni farmaci per reflusso come PPI, poiché quest’ultimi causano un maggiore rischio di infezione e carenza di vitamina B12.

3) D: Cosa ne pensa degli sciroppi mucolitici o dei sedativi per la tosse in età pediatrica? Da che età li userebbe?
R: I farmaci mucoattivi influenzano in diverse modalità le caratteristiche del muco e, perciò, la loro indicazione è limitata a questo fine. La loro somministrazione ha lo scopo di migliorare l’attività muco-ciliare. Un corretto funzionamento di quest’ultima riduce la stagnazione del muco e, di conseguenza, lo stimolo della tosse.
Alcuni di questi prodotti come Ambroxol, oltre ad influenzare l’attività ciliare, il rilascio di surfactanti, hanno attività anti batterica e prevengono la formazione di biofilm. Recentemente questo farmaco è stato dimostrato avere un’interazione con uno dei recettori della tosse.
Certamente l’utilizzo può costituire un supporto accessorio in alcune forme di tosse catarrale e l’età di impiego varia in base al farmaco.

4) D: In un bambino che presenta la tosse produttiva da 7 giorni in assenza di febbre, quali sarebbero i primi farmaci che prescriverebbe? Quanto aspetterebbe per la somministrazione di un antibiotico dall’inizio della tosse produttiva in apiressia?
R: La tosse acuta può essere dovuta da un largo spettro di patologie respiratorie e non, che spaziano da quella del comune raffreddore fino a ben più gravi patologie, oppure può essere la manifestazione di una patologia cronica silente. Per questo motivo non è possibile generalizzare l’approccio terapeutico.
Anche se la maggior causa di tosse acuta nei bambini è l’infezione virale delle vie aeree, il medico non deve escludere altre possibili cause.
L’assenza di febbre, tachipnea e altri sintomi respiratori, sono utili per escludere altre patologie.
Nei casi di improvvisa insorgenza di accesso di tosse acuta, è importante indagare circa una possibile inalazione di un corpo estraneo, specialmente in bambini in età prescolare.
Per la tosse acuta, studi hanno dimostrato come i farmaci da banco abbiano efficacia equivalente al placebo. Gli antibiotici non sono indicati per il comune raffreddore, ma lo possono essere se vi è il sospetto di pertosse.
L’antibiotico è necessario in presenza di una tosse catarrale, senza altri sintomi e segni di particolari patologie, che perdura per più di quattro settimane, come nel caso della bronchite batterica protratta.

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