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Sopravvivenza e scelte etiche nella Tracheostomia Pediatrica: Confronto tra pazienti con e senza procedura

L’articolo scelto per la newsletter di gennaio dal Gruppo di Studio Insufficienza Respiratoria Cronica e Ventilazione a Lungo Termine, dell’Ospedale Regina Margherita di Torino è stato recentemente pubblicato sulla rivista Laryngoscope e si intitola “Survival After Declining Pediatric Tracheostomy Placement”. 

I pazienti per i quali viene considerato il confezionamento di una tracheostomia sono pazienti medicalmente complessi con un carico gestionale e assistenziale che rendono la scelta di accettare o meno tale procedura non facile da parte del/i caregiver/s.

Tale studio analizza come outcome primario la mortalità in una coorte di bambini per i quali era stata posta multidisciplinariamente indicazione alla tracheostomia, ma che è stata rifiutata dal/i caregiver/s, rispetto a quelli ai quali è stata posizionata. Come obiettivi secondari sono state analizzate le caratteristiche dei pazienti nonchè le comorbilità associate.

Su 289 pazienti candidabili a tracheostomia, per 58 bambini è stato rifiutato il posizionamento da parte del/i caregiver/s. Il 52% dei bambini non tracheostomizzati è deceduto e di questi il 31% è deceduto prima della dimissione dall’ospedale. Le comorbilità più comuni di questi ultimi includevano, al momento dell’indicazione alla tracheostomia, la sepsi, la malattia polmonare cronica, la cardiopatia congenita e la diagnosi di malattia sindromica. L’età più avanzata e una diagnosi di malattia polmonare cronica sono state associate a una maggiore sopravvivenza, mentre un evento settico e l’intubazione al momento dell’indicazione alla tracheostomia sono state associate a una più alta mortalità.

Nei pazienti non sottoposti a tracheostomia, in un terzo dei casi sono state intraprese cure palliative, un terzo dei pazienti ha presentato un miglioramento delle condizioni da permetterne la dimissione, e un terzo ha proseguito le cure con misure non invasive. I pazienti non sottoposti a tracheostomia hanno presentato una mortalità più elevata e una durata di follow-up inferiore rispetto ai tracheostomizzati.  

La decisione di proporre e accettare o meno il posizionamento di una tracheostomia rimane una scelta individualizzata ed eticamente complessa. Gli autori concludono affermando che la qualità della vita del paziente e gli obiettivi di cura della famiglia non equivalgono alla sopravvivenza e che l’equipe medica dovrebbe supportare le scelte della famiglia e le opzioni palliative. 

Oggi l’Articolo in Pdf: Sopravvivenza dopo il rifiuto del posizionamento della tracheostomia pediatrica

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