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- Dalle alte vie aeree al polmone profondo in chiave EBM

Volume 7, Numero 26 - Giugno 2007

Uno strano caso di asma A strange case of asthma

Riassunto. La “disfunzione delle corde vocali” (VCD) è una patologia che tuttora rappresenta un dilemma. Con questo termine si intende un’adduzione paradossa non intenzionale dei 2/3 anteriori delle corde vocali, tipicamente in fase inspiratoria, ma anche in fase espiratoria. Il risultato è un quadro di stridore, tosse, dispnea, sensazione di costrizione alla gola e, talvolta, respiro sibilante. La patogenesi della VCD è ancora sconosciuta. I disordini psichiatrici erano inizialmente ritenuti l’unica causa, ma il quadro eziologico appare più complesso. Più fattori, quali trigger periferici (insulti infiammatori o irritativi), trigger centrali (fattori organici o psicologici) e alterazioni dell’equilibrio autonomico sembrano poter coesistere nello stesso paziente favorendo uno stato d’iperreattività laringea, confermato dal fatto che un episodio acuto di VCD può essere scatenato dai test di provocazione bronchiale, quali il test da sforzo e il test alla metacolina. Attualmente, si ritiene che il gold standard diagnostico per la VCD sia la fibrolaringoscopia che, in fase acuta, mostra adduzione dei 2/3 anteriori delle corde vocali con beanza del terzo posteriore. Una volta stabilita la diagnosi, è importante indagare l’eventuale presenza di condizioni associate. Si deve escludere l’inalazione di sostanze irritanti. La presenza di asma sarà sospettata sulla base della storia clinica, dei test di funzionalità polmonare e della valutazione allergologica. Una pH-metria escluderà o confermerà la presenza di reflusso gastroesofageo. Una valutazione otorinolaringoiatrica ed un’eventuale TC del cranio sono utili per valutare la presenza di rinosinusite cronica. È poi importante escludere patologie organiche del sistema nervoso centrale, valutando la storia clinica associata all’esame obiettivo neurologico e all’esecuzione di una TC o RM dell’encefalo. La terapia della VCD ha fondamentalmente lo scopo di ridurre i sintomi. Quando è possibile individuare una patologia di fondo, occorre innanzi tutto allontanarne la causa o attuarne il corretto trattamento. Quando ciò non è possibile, la terapia diviene solo sintomatica. In tutti i casi occorre sospendere le terapie non necessarie. A lungo termine, invece, la logoterapia rappresenta la terapia d’elezione. Nel caso questa non fosse sufficiente, si può ricorrere alla psicoterapia, rivolta ad identificare il conflitto psicologico sottostante in modo da prevenire episodi futuri.