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- Congresso SIMRI 2008 e dintorni

Volume 8, Numero 32 - Dicembre 2008

L’infezione tubercolare nel bambino: il contributo dei nuovi test immunologici

  Negli ultimi decenni si è verificato un incremento dei casi di tubercolosi anche in aree tradizionalmente ritenute a bassa prevalenza di malattia, in particolare tra i giovani adulti recentemente immigrati. Questo fattore rappresenta un rischio di maggiore diffusione dell’infezione tra i bambini. I soggetti in età pediatrica, in particolare quelli al di sotto dei 5 anni di età, rappresentano un gruppo ad alto rischio di sviluppare malattia se infettati dal M. tuberculosis; peraltro, la diagnosi in questo gruppo di età presenta notevoli difficoltà per l’aspecificità del quadro clinico-radiologico e la bassa resa dei test microbiologici. I bambini ed i ragazzi a rischio di infezione tubercolare latente devono essere pertanto precocemente individuati ed opportunamente trattati. Fino a pochi decenni or sono, l’unico test disponibile per individuare i soggetti con infezione tubercolare latente era il test cutaneo tubercolinico (o test di Mantoux), che però presenta notevoli limiti, in particolare mostra scarsa sensibilità (nei pazienti immunodepressi) e scarsa specificità (nei soggetti vaccinati con BCG). Sono stati recentemente sviluppati test basati sul rilascio di interferone-γ che hanno dimostrato di avere buona sensibilità ed elevata specificità anche nei gruppi più a rischio. È prevedibile quindi che l’applicazione di questi nuovi strumenti diagnostici in ambito pediatrico possa contribuire ad una più accurata individuazione dei soggetti con infezione tubercolare contribuendo quindi a ridurre la diffusione della malattia nella popolazione generale.