- Rivista di Pneumologia Pediatrica

Conoscere per riconoscere

I disturbi respiratori nel sonno in età pediatrica hanno acquisito negli ultimi decenni sempre maggiore rilevanza per le importanti ricadute sullo sviluppo neuro-comportamentale del bambino, sul suo accrescimento e per le alterazioni a livello cardiovascolare che possono provocare. Ma che cosa c’è di nuovo in queste patologie? Si è scoperto che malattie insorte in età infantile possono essere il prodromo di malattie dell’età adulta, infatti i danni a livello dell’endotelio vasale iniziano molto presto nei pazienti con ipossia intermittente, manifestandosi poi solo tardivamente con danni non più reversibili. Negli ultimi anni si è introdotta una nuova classificazione e si sono identificati diversi fenotipi. Oltre ai bambini “adenoidei” soffrono di questi disturbi, anche bambini obesi o con anomale conformazioni del viso e/o con esagerata collassabilità delle vie aeree superiori. Si è scoperto il ruolo di fattori ambientali, come l’esposizione al fumo passivo ed agli inquinanti ambientali nella genesi dei disturbi respiratori nel sonno. È molto importante il ruolo del pediatra nel sensibilizzare la famiglia al fine di ridurre l’esposizione al fumo di sigaretta anche prima della nascita perché può determinare un’alterazione dei geni che codificano per la detossificazione dei cataboliti della nicotina. In questa rivista monografica sui disturbi respiratori nel sonno nel bambino sono stati affrontati diversi argomenti, dalla sintomatologia clinica, alle complicanze, all’associazione con obesità, alla terapia farmacologica e ventilatoria non invasiva. Si è dato un ruolo importante al riconoscimento dei sintomi precoci, imparando a fare le domande giuste e rilevando i caratteri clinici caratteristici per indentificarli durante la visita medica. Gli argomenti affrontati sono di utilità pratica per il lettore che può trovare precise indicazioni per la gestione di queste patologie in età pediatrica. I disturbi respiratori nel sonno nel bambino non sono più di una patologia di nicchia, ma interessano ampie fasce della popolazione pediatrica, non può il clinico non riconoscerli e soprattutto deve sapere quale percorso diagnostico-terapeutico deve essere affrontato.

Luana Nosetti