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2017 17 MAG

Fumo di seconda e terza mano: come tracciare l’esposizione nei bambini?

La presenza di nicotina sulla superficie delle mani può servire da marker di esposizione a fumo passivo

E’ ben noto che i composti tossici derivanti dal fumo di seconda mano (Second-hand Smoke, SHS) si accumulano su oggetti e superfici negli ambienti dove viene consumata la sigaretta, oltre che sugli abiti e sulla pelle dei fumatori. Più recentemente è stato dimostrato che la nicotina si deposita sulle superfici, persistendovi per settimane o mesi, e può reagire con composti gassosi normalmente presenti negli ambienti confinati, formando sostanze scarsamente volatili che possono depositarsi negli ambienti indoor e sul mantello cutaneo (fumo di terza mano, Third-hand Smoke, THS). Dunque, mentre l’esposizione a SHS risulta dall’inalazione involontaria del fumo ‘attivo’, l’esposizione a THS deriva dall’inalazione, dall’ingestione o dall’assorbimento dermico involontario degli inquinanti presenti nell’aria, nella polvere e sulle superfici. Uno studio appena pubblicato sulla rivista “Tobacco control” ha dimostrato che i figli di genitori fumatori, anche quando non esposti a SHS, presentano residui di nicotina sulla superficie della mani la cui concentrazione è significativamente associata ai livelli salivari di cotinina. La presenza di nicotina sulle mani è quindi un marker di esposizione a fumo passivo e potrebbe essere conseguente all’esposizione a THS. Resta da chiarire quanto SHS e THS contribuiscono all’esposizione generale al fumo passivo ed in che modo possono influire sulla salute dei bambini per individuare le più efficaci strategie di prevenzione ed i controllo ambientale.

Fonte: Mahabee-Gittens EM, et al. Preliminary evidence that high levels of nicotine on children's hands may contribute to overall tobacco smoke exposure. Tob Control. 2017 Mar 30. pii: tobaccocontrol-2016-053602.[Epub ahead of print]

Articolo a cura di Giuliana Ferrante