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2021 20 MAG

Legame tra mortalità e inquinamento atmosferico nelle città europee

È ormai noto che l’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di mortalità e morbilità in tutto il mondo. Questo recente studio pubblicato su “Lancet Planet Health” ci permette di riflettere ancora una volta sull’impatto della qualità dell’aria sulla nostra salute

I ricercatori hanno eseguito una valutazione quantitativa dell’impatto sulla salute e, in particolare, sulla mortalità prematura da parte di alcuni inquinanti ambientali (PM2.5 e NO2). In passato, l’effetto dell’inquinamento sulla salute era stato valutato a livello globale o nazionale, invece, in questo studio per la prima volta sono state prese in considerazione le singole città.
I ricercatori hanno valutato le concentrazioni di inquinanti ambientali e fornito una stima della mortalità annuale prematura in 969 città e 47 metropoli in 31 Paesi europei.
I risultati hanno evidenziato un tasso variabile di mortalità tra le diverse città europee; nelle città con maggiori concentrazioni di inquinanti, il tasso di mortalità prematura attribuibile al PM2.5 raggiungeva il 15%, mentre quello attribuibile all’NO2 il 7%.
Per quanto riguarda il PM2.5, il più alto tasso di mortalità è stato evidenziato nell’Italia settentrionale, nella Polonia meridionale e nella parte orientale della Repubblica Ceca; in particolare, in Italia si ha un aumento importante della concentrazione di PM2.5 nella Pianura Padana a causa degli elevati livelli di emissione dovuti al traffico e alle attività industriali, ma anche alle condizioni climatiche che ne favoriscono la permanenza in atmosfera. Questo spiega perchè, tra i primi dieci posti delle 38 città europee con maggior tasso di mortalità attribuibile al PM2.5, troviamo diverse città italiane: Brescia al 1° posto, Bergamo al 2°, Vicenza al 4° e Saronno all’8°.
Invece, per quanto riguarda l’NO2, tra le città con i maggiori tassi di mortalità, alcune presentano livelli di questa sostanza superiori a quelli indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come soglia di sicurezza, altre dei livelli inferiori a questa soglia. Anche in questo caso, tra i primi dieci posti della classifica, troviamo alcune città dell’Italia settentrionale, Torino al 3° posto e Milano al 5°.
Questo studio evidenzia, inoltre, che non esistono valori soglia di sicurezza di questi inquinanti ambientali, neppure quelli indicati dall’OMS. Pertanto, occorrono interventi rapidi ed efficaci per abbattere la concentrazione atmosferica di queste sostanze al fine di ridurre questo eccesso di morti premature e prevenibili.

Bibliografia
S. Khomenko et al. Premature mortality due to air pollution in European cities: a health impact assessment. Lancet Planet Health 2021; 5: e121–34.

Articolo a cura di Marcella Lauletta