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2016 26 LUG

Wheezing nei primi due anni di vita e fumo passivo: è un rischio essere esposti durante la gravidanza?

L’esposizione a fumo attivo e passivo prima e dopo la nascita incrementa in modo indipendente il rischio di wheezing nei bambini.

Il periodo prenatale è una finestra temporale cruciale nella quale il fumo materno attivo e passivo può alterare i fisiologici processi di sviluppo fetale. Il polmone è tra tutti gli organi quello maggiormente danneggiato, dato che la sua maturazione si completa attraverso un meccanismo complesso che inizia con l’embriogenesi  e prosegue fino ai primi anni dell’adolescenza.

E’ ben noto che l’esposizione a fumo di tabacco durante la gravidanza e nei primi anni di vita aumenta il rischio di wheezing nei bambini. Uno recente studio ha raccolto i dati di 27993 coppie di madri e bambini che hanno preso parte a 15 studi di coorte in Europa verificando che i bambini le cui madri erano state esposte a fumo passivo durante la gravidanza presentavano un maggior rischio di wheezing nei primi due anni di vita rispetto ai non esposti. Tale rischio aumentava se, in aggiunta, si era verificata l’esposizione a fumo passivo dopo la nascita. Il più alto rischio di wheezing si osservava, infine, nei bambini in cui era stata riportata la duplice esposizione a fumo passivo e attivo della madre durante la gravidanza e che continuavano ad essere esposti dopo la nascita. In particolare, il rischio era maggiore nei bambini con storia familiare di allergie.

I risultati dimostrano che l’esposizione a fumo passivo in epoca prenatale è un fattore di rischio indipendente per il wheezing nei primi due anni vita. Le donne in gravidanza dovrebbero evitare il fumo attivo e passivo per salvaguardare la salute del proprio bambino.

FONTE: Vardavas CI, et al. The independent role of prenatal and postata exposure to active and passive smoking on the development of early wheeze in children. Eur Respir J. 2016;48:115-24.

Articolo a cura di Giuliana Ferrante