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- Urgenze ed Emergenze Respiratorie

Volume 8, Numero 29 - Marzo 2008

Cosa può inalare un bambino? Sette anni di esperienza di un DEA pediatrico Proposta di un protocollo diagnostico-terapeuticoWhat can a child aspirate? Seven consecutive years of experience of a paediatric ER A new diagnostic-therapeutical algorithm

Premesse: l’inalazione di un corpo estraneo (CE) rappresenta una vera emergenza in età pediatrica, diventando un’importante causa di mortalità e morbilità, in particolare sotto i 3 anni di vita. Scopo: analizzare gli accessi ad un Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) pediatrico per sospetta inalazione di CE al fine di individuare il miglior iter diagnostico-terapeutico a cui sottoporre tali pazienti in un ospedale di terzo livello. Metodi: analisi retrospettiva in sette anni consecutivi dei bambini arrivati al DEA con sospetta inalazione di CE. Sono stati valutati: anamnesi, età, sesso, sintomatologia all’arrivo, natura e localizzazione del CE, tempo intercorso dal momento della sospetta inalazione all’arrivo in DEA e al momento della broncoscopia, referti radiologici, risultato e complicanze della broncoscopia. Risultati: sono stati analizzati 60 bambini, di cui 42 con broncoscopia positiva. La maggiore frequenza di inalazione di CE è risultata nei bambini con età inferiore a 36 mesi (81%). La radiografia del torace era positiva solo nel 52,4% dei casi che presentavano CE all’esame endoscopico. L’88% dei CE rimossi era di natura organica. La broncoscopia è stata eseguita entro 24 ore nell’83,3% dei casi. Conclusioni: è necessario porre attenzione ai sintomi respiratori correlabili con inalazione di CE, basandosi per la diagnosi più sulla storia clinica e anamnestica che sui dati radiologici. L’applicazione di un percorso diagnostico-terapeutico permette di inquadrare in modo ottimale i pazienti con sospetta inalazione di CE. La broncoscopia eseguita da personale esperto è priva di complicanze gravi e quindi deve essere ritenuta l’esame di elezione.