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- La cura del bambino con IRC: dall’ospedale al territorio

Volume 9, Numero 33 - Marzo 2009

La riabilitazione respiratoria nel bambino con insufficienza respiratoria cronica: l'esempio delle patologie neuromuscolari

La riabilitazione respiratoria (RR) consiste in diverse procedure i cui obiettivi principali sono riespandere parti del polmone collassate, migliorare la funzione respiratoria ed eliminare l’accumulo di secrezioni dall’albero bronchiale laddove i fisiologici meccanismi di clearance (ciglia, tosse, ventilazione) sono inefficaci, riducendo complicanze quali ostruzioni, infezioni ed atelettasie. Nell’ambito di un complesso programma terapeutico ed assistenziale per la gestione di pazienti con insufficienza respiratoria cronica (in particolare soggetti affetti da fibrosi cistica, immunodeficienze congenite ed acquisite, sindromi bronchiectasiche, discinesie ciliari, cerebropatie e malattie neuromuscolari) la RR, volta alla disostruzione bronchiale, rappresenta l’intervento più frequentemente richiesto ed eseguito dai fisioterapisti per affrontare una condizione di ingombro delle vie aeree da parte di secrezioni bronchiali che si formano con diversi meccanismi fisiopatologici. Nei pazienti affetti da fibrosi cistica, la clearance mucociliare è compromessa dalla presenza di secrezioni dense, disidratate e vischiose; nella discinesia ciliare, le ciglia che tappezzano la superficie dell'epitelio delle vie aeree sono congenitamente alterate impedendo la normale detersione delle stesse. Il danno tissutale secondario all’alterato meccanismo di clearance mucociliare comporta una progressiva instabilità delle vie aeree con formazione di bronchi ectasie, dove le secrezioni si accumulano. Per molti anni, la RR è stata limitata al drenaggio posturale associato alle vibrazioni e percussioni. Nel corso degli ultimi decenni fattori quali la scarsa compliance dei pazienti cronici fortemente limitati nella loro libertà quotidiana, la dipendenza da terzi, la non facile tollerabilità, la presenza di effetti indesiderati (affaticamento, dolore, desaturazione, aritmie) hanno stimolato la ricerca di nuovi interventi e portato alla nascita ed alla diffusione, specie in Europa, di tecniche alternative. Un’attenzione particolare va riservata al problema dell’insufficienza respiratoria cronica nelle patologie neuromuscolari secondaria al deficit di forza dei muscoli respiratori ed alla rigidità/deformità cifo-scoliotica della gabbia toracica per cui RR dovrà basarsi su tecniche disostruttive volte ad incrementare la capacità espettorante della tosse piuttosto che stimolare elevati flussi espiratori.